Turismo consapevole
Dopo l’uccisione della suora italiana in Somalia si parla nuovamente di cristiani perseguitati, e nella lista dei luoghi pericolosi, o comunque dove non è garantita la libertà, emergono paesi come Kenia, Egitto, Maldive. Ce ne sono anche altri, purtroppo, ma abbiamo voluto citare questi tre per un motivo specifico: sono mete comuni delle vacanze di noi occidentali.
Molti di noi restano colpiti e magari commossi dal discorso del prodotto “equo e solidale”; compresi nel ruolo di salvatori del mondo ritengono di dover fare qualcosa comprando il caffè dai contadini del Chiapas e usando la bicicletta per non inquinare l’ambiente, ma poi partono per viaggi di nozze e vacanze in paesi dove i cristiani sono perseguitati. Il “turismo consapevole” è anche scegliere responsabilmente se sostenere un paese che incarcera i nostri fratelli, o uno che concede la democrazia anche al di fuori dei villaggi turistici. Evitiamo di vivere un cristianesimo a compartimenti stagni.
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Pubblicato il 18 settembre, 2006 su Uncategorized. Aggiungi ai preferiti il collegamento . Lascia un commento.
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