Pubblicato il 12 marzo, 2009, in Uncategorized con tag amico, anziani, anziano, astinenza, beneficenza, canale, carne, cattolici, chiesa, comportamento, comunicazione, comunità, crescita, croce, digiuno, divertimento, dottrrina, email, evangelici, Facebook, formule, Gesù, Gesù Cristo, Gian Maria Vian, Giovani, impegno, luce, mamma, meriti, messaggi, Modena, navigazione, newsletter, occasione, online, papà, paradosso, Pasqua, pastore, pc, peccati, penitenza, proposta, quaresima, responsabili, rete, sacrificio, salvezza, significato, sms, sofferenza, spiritualità, tecnologia, Tradizione, TVB, Vangelo, venerdì santo. Aggiungi il permalink ai segnalibri. 3 commenti.
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Da fine ottobre sono anche su Instagram. Un profilo personale sospeso tra curiosità e ironia, per raccontare anche attraverso le immagini i Riflessi etici della quotidianità.
Se volete seguirmi mi trovate qui
Da quando, per la grazia di Dio, ho cominciato a credere, come ogni altro credente ho scoperto e continuo a scoprire molte cose del mondo cristiano; alcune belle, altre meno, alcune scontate, altre che non smettono mai di sorprendermi. Fra queste ultime, la capacità di molti credenti di fare l’esatto opposto di quello che faceva Gesù, il quale dal naturale (a volte anche da fatti spiacevoli) sapeva trarre l’occasione per portare i suoi nel campo dello spirito, liberandoli dalle forme e dando loro la realtà. Alcuni suoi seguaci invece prendono esempio e spunto da profonde lezioni spirituali (vedi Gesù che lava i piedi ai discepoli) per inventare riti che oltre a essere ridicoli, rappresentano la negazione della realtà spirituale che il rito stesso pretende rappresentare. Numerosissimi i passi di scrittura, sia nel vecchio che nel nuovo testamento, che ammaestrano i credenti circa l’inutilità e il pericolo in forme di penitenza e religione volontaria, per niente gradite da Dio; ma è risaputo che il religioso un po di gloria personale la vuole, perciò torce le scritture e fa ragionamenti strani per fare rientrare dalla finestra quello che Gesù, Paolo e tutti quelli che seguirono, avevano buttato fuori dalla porta. Ci sono astinenze che Dio approva, volontarie e personali, ispirate dallo Spirito Santo, senza pretesa alcuna di accaparrarsi il favore di Dio, lontane anni luce nella forma e nella sostanza, da riti, regole e imposizioni varie, che i cristiani di ogni denominazione si ostinano a volere imporre ai loro seguaci.
Adempiere il punto 9 potrebbe generare delle nuove penitenze 🙂
Ehm… di solito dico ai miei che voglio loro bene a tu per tu, visto che abitano sotto di me 🙂
Il punto 7 è impensabile: mi sa che ci sarebbe da diventar matti!
Giovanni, hai ragione… potrebbe essere rischioso 🙂
Battute a parte, credo che a volte si senta proprio la necessità di astenersi, soprattutto quando ci si accorge che altre cose prendono il posto della preghiera, della lettura della Bibbia, del rapporto quotidiano con Dio.
Concordo con chi pensa che non debba essere imposta dall’alto.