Uomo, l'ultima frontiera
Ci risiamo: i giornali oggi danno spazio ed evidenza a un annuncio (fanta)scientifico che arriva dall’Inghilterra, secondo il quale l’uomo starebbe per diventare inutile perfino ai fini della procreazione.
A quanto pare non ci è bastato. Per tre generazioni abbiamo tentato di stravolgere la società, e ci siamo ritrovati a rimpiangere quella che, a ragion veduta, era una formula efficace: da innovare, evidentemente, ma non da buttare.
Per tre generazioni abbiamo tentato di demolire la famiglia: i padri sono stati incoraggiati a diventare amici dei figli, a farsi chiamare per nome, a tollerare ogni sorta di capriccio, spacciato sistematicamente per esplosione di creatività, ad assecondare i propri colpi di testa perché “si vive una volta sola”.
Le madri sono state incoraggiate a vivere la loro carriera rifiutando con orrore ogni riferimento al proprio ruolo tradizionale, emancipandosi e, perché no, rivendicando per sé quella libertà che l’uomo aveva tenuto saldamente in pugno per secoli.
I nonni sono stati gentilmente convinti che il modo migliore per concludere la loro esistenza non fosse a casa, ma in strutture adatte; meglio per loro e (soprattutto) meglio per i familiari, stufi di vedersi disturbare da quelle fastidiose bizzarrie dovute all’età che avanza.
I figli sono stati convinti che non dovevano venire influenzati dai genitori, per poter decidere “da soli” da adulti (come se si potesse decidere con obiettività senza avere le cognizioni di base o dei punti di riferimento). Così, all’esperienza di padri e madri, si è sostituita la banalità di una compagnia povera di idee e di valori, istruita da una televisione per la quale tutto è lecito se dà piacere.
Qualcuno, all’alba del primo decennio del nuovo millennio, comincia a rendersi conto di quanto ci sia costata una società – e una famiglia – così sparpagliata ed egoista.
Eppure non ci basta. I giornali danno ampio spazio a ipotesi (perché tali sono, non dimentichiamolo) che fanno intravedere una società ancora più moderna: una società dove l’uomo, come sognavano molte attiviste negli anni Settanta, potrebbe non servire più.
Sicuramente seguiranno interviste a illuminati sociologi e azzimati benpensanti, secondo i quali, in fondo, “per il bambino non sarebbe un problema” non avere un padre, e qualcuno si spingerà a dire che non è mai stato importante, che “si è sempre trattato di un ruolo artificiale”. O, magari, dannoso: quindi, concluderanno, ben vengano le nuove tecniche.
Non sappiamo se la scienza arriverà davvero a questo risultato. Ma se i maître à penser si esercitano a difendere questo sviluppo, vuol dire che non ci è bastato.
Vuol dire che non abbiamo imparato niente dagli errori del passato, o che preferiamo ignorare la realtà. E vuol dire anche che chi ha capito la situazione preferisce non parlare, per non correre il rischio di passare per un retrogrado.
E allora non dovremmo indignarci di fronte a notizie come queste: in fondo ce le meritiamo tutte.
Pubblicato il 9 luglio, 2009, in Uncategorized con tag adulti, amici, annuncio, bambino, banalità, benpensanti, bizzarrie, capriccio, carriera, convinzione, creatività, difendere, disturbo, egoismo, emancipazione, errori, età, evidenza, famiglia, familiari, figli, generazioni, gentilezza, giornali, idee, importanza, influenza, Inghilterra, innovazione, interviste, inutile, ipotesi, libertà, madri, millennio, nome, nonni, piacere, problema, procreazione, realtà, retrogrado, riferimento, rivendicazione, ruolo, scienza, secoli, sociologi, strutture, sviluppo, tecniche, Televisione, Tradizione, uomo, valori. Aggiungi il permalink ai segnalibri. 7 commenti.
Che bisogno c’e` ancora di uomini?
Ci sono le womene!
Ho aggiunto il tuo blog alla lista dei miei.
Non sempre sono d’accordo con quello che dici, ma lo dici sempre in modo intelligente.
Che meraviglia il mondo femminile se veramente vissuto alla maniera di proverbi capitolo 31 e infatti viene detto.”datele del frutto delle sue mani, e le opere sue la lodino alle porte della città.”
Shalom
L’uomo non redento è un asino dal collo duro, e fra i suoi molti difetti c’è quello di non imparare dagli errori commessi in passato.
Se la maggioranza dei sedicenti cristiani hanno stravolto e corrotto la natura della fede, modernizzando a loro piacimento il vangelo, come possiamo sperare che altri facciano meglio in altri ambiti ?