Quella crisi ricostituente

Che la crisi ci abbia riportato a una maggiore sobrietà è ormai noto: è bastato togliere i soldi dal portafogli di tutti noi per ottenere in pochi mesi ciò che i proclami di un decennio non erano riusciti a fare.

È dagli anni Settanta che abbiamo perso il basso profilo dei nostri genitori, e abbiamo preferito il concessionario all’officina, il negozio al calzolaio, la sartoria al rammendo. Oggi, l’inversione di tendenza: si ripara il possibile, si sostituisce solo l’indispensabile.

Con un piccolo disagio, rispetto ai nostri genitori e nonni: non siamo più in grado di fare, e quindi dobbiamo rivolgerci ad altri con una inevitabile spesa, anziché impegnarsi nel “fai da te”.

D’altronde non abbiamo mai imparato a riparare la camera d’aria della bicicletta perché l’abbiamo sempre sostituita. E questo vale per i lavori di casa, per l’auto e mille altre cose, tanto che oggi nelle grandi città stanno fiorendo iniziative che puntano a “saper fare”, a insegnare le attività pratiche.

Gli insegnanti? Sono i nonni. Sì, i nonni. Quelli che sono cresciuti con pochi mezzi e molta inventiva, che hanno affinato l’ingegno inventandosi e realizzando in casa tutto quello che serviva.

Con l’età avevano perso smalto, e come noi si erano un po’ adagiati alla cuccagna della prosperità moderna; li avevamo parcheggiati davanti alla televisione, compatendoli per le storie noiose e ripetitive che ci ammannivano a ogni occasione.

E invece no: possono trasmetterci ancora qualcosa, e non poco. Avevamo un potenziale in casa, e non ce n’eravamo mai accorti.

Chissà che questa crisi, oltre a renderci più moderati, non ci permetta di riscoprire e valorizzare anche i rapporti familiari. Quei rapporti che nemmeno dopo tanti proclami siamo stati in grado di ricostruire.

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Pubblicato il 3 agosto, 2009, in Uncategorized con tag , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , . Aggiungi il permalink ai segnalibri. 2 commenti.

  1. E se quegli stessi nonni che dovrebbero insegnare alle nuove generazioni sono troppi rimbambiti da troppa TV? E parlano anche male perchè abituati a dialogare con badanti che hanno poca dimestichezza con la lingua italica! Shalom

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