Archivio mensile:Maggio 2010
La solitudine dell’uomo telematico
A leggere il titolo di Repubblica, pare che sia arrivata l’apocalisse della rete: «Facebook sotto assedio: “Cancelliamoci tutti”».
Al centro delle polemiche c’è il sito più cliccato della rete, dove 400 milioni di internauti hanno creato una propria scheda e interagiscono con amici (veri, presunti o fittizi) raccontando senza riserve gusti, passioni, idee: un catalogo di vizi (molti) e virtù (poche) che ha fatto rabbrividire i garanti della privacy a ogni latitudine.
Slow word
Nel presentare la nuova edizione del Salone del libro, il direttore Ernesto Ferrero sulla Stampa ha voluto riflettere non solo sull’importanza della lettura e sui contenuti, ma anche sul “come”: leggere non è un’attività banale, o almeno non dovrebbe esserlo, e per questo è importante tenere in considerazione i contenuti ma anche il metodo. Ferrero, richiamando la fortunata esperienza di Slow food (presente peraltro al Salone con un suo stand), ha preso in prestito una definizione del massmediologo Derrick De Kerkchove per parlare di “slow word”: parola lenta.
Chi sta peggio
La Stampa propone un reportage dalla baraccopoli torinese di Lungo Stura Lazio. Un accampamento abusivo dove si sono adattati a vivere rom e romeni, e dove – con una certa sorpresa – il quotidiano scopre una chiesa evangelica: «Preghiera dei giorni normali, fra topi, pozzanghere e bottiglie di birra: “Preghiamo per noi e per i nostri fratelli che ancora non sono liberi, che ancora non hanno da mangiare e cercano un po’ di giustizia – dice il diacono Ovidio, 23 anni, maglietta nera a maniche corte – Gesù è un buon pastore e aspetta tutti sulla porta del paradiso».
«La messa è finita – continua La Stampa -. In questi giorni il sacerdote pentecostale [sic] Marcel è in Romania, ma le parole di Ovidio sono state comunque di conforto per tutti. Ora ognuno va per la sua strada – sentieri di fango che salgono e scendono in mezzo a sterpaglie e rifiuti – nella sterminata baraccopoli di Lungo Stura Lazio».
I due fronti dell’etica
Da agosto tutte le aziende dovranno adeguarsi a una normativa che, se verrà presa sul serio, provocherà più di qualche grattacapo: il testo unico 81/2008, infatti, prevede che in ogni luogo di lavoro venga effettuata una “valutazione dello stress-lavoro correlato e gli interventi per ridurne le cause”.
Se la maggior parte delle imprese si trova probabilmente in ritardo su questo versante, ce n’è una che – segnala il Gazzettino – è in anticipo di sette anni: si tratta di un’azienda vinicola di Altavilla Vicentina, dove Matteo Cielo già nel 2003 ha deciso di «misurare il grado di soddisfazione dei propri dipendenti, una trentina in tutto, sottoponendo loro dei questionari”, per capire “come vedevano l’azienda in cui lavoravano”».