Archivio mensile:giugno 2010
Testi universali
«Leggere tutto il Vangelo di Matteo è uno sforzo immane…»: a dirlo al Corriere è Lucilla Morlacchi, attrice teatrale, che per la quarta volta si cimenterà nella declamazione pubblica del testo, presso il Sacro Monte di Varese.
Nelle precedenti occasioni la lettura si era svolta in un contesto più formalmente ecclesiastico, mentre stavolta la Morlacchi ripeterà l’esperienza in uno scenario naturale, e lo farà senza remore: «Per me un luogo non sacro – confida – è il luogo ideale per leggere il Vangelo. Io non ho la fede cristiana, ma avvicinandomi da non credente arrivo a dire che è il testo più universale che ci sia, concentra tutti i sentimenti».
Dimmi quando. O forse no
La notizia, se confermata, sarebbe inquietante: l’Università di scienze mediche di Teheran avrebbe scoperto che basta un esame del sangue per scoprire quando una donna andrà in menopausa.
Anche se, con tutto il rispetto, la fonte accademica non sembra garantire una particolare attendibilità alla dichiarazione, l’ipotesi ha fatto il giro del mondo, suscitando discussioni e riflessioni. Sul Corriere ha commentato la notizia la scrittrice Silvia Avallone, esprimendo un certo scetticismo: «L’idea che un prelievo sia sufficiente a predire il futuro – commenta – può entusiasmare o meno. Del resto ricorriamo ancora agli oroscopi e ai tarocchi per sapere se e quando avremo un figlio, e dovremmo gioire adesso che il responso potrà essere scientifico e non più vaneggiato».
Chi sta peggio
La Stampa propone un reportage dalla baraccopoli torinese di Lungo Stura Lazio. Un accampamento abusivo dove si sono adattati a vivere rom e romeni, e dove – con una certa sorpresa – il quotidiano scopre una chiesa evangelica: «Preghiera dei giorni normali, fra topi, pozzanghere e bottiglie di birra: “Preghiamo per noi e per i nostri fratelli che ancora non sono liberi, che ancora non hanno da mangiare e cercano un po’ di giustizia – dice il diacono Ovidio, 23 anni, maglietta nera a maniche corte – Gesù è un buon pastore e aspetta tutti sulla porta del paradiso».
«La messa è finita – continua La Stampa -. In questi giorni il sacerdote pentecostale [sic] Marcel è in Romania, ma le parole di Ovidio sono state comunque di conforto per tutti. Ora ognuno va per la sua strada – sentieri di fango che salgono e scendono in mezzo a sterpaglie e rifiuti – nella sterminata baraccopoli di Lungo Stura Lazio».
Lo spezzatino di Verhoeven
Di artisti e intellettuali che hanno provato a riscrivere i vangeli è piena la storia: l’ultimo, in ordine di tempo, è il regista Paul Verhoeven che – segnala Il Giornale – ” passa dalla fantascienza alla teologia” con “un libro spericolato in cui si mescolano Vangeli e gnosticismo”.
Stando al regista, “Il Redentore sarebbe stato soltanto un uomo e per di più travolto dagli eventi”. Un Gesù assolutamente umano, che eredita quasi per caso i suoi discepoli alla morte di Giovanni Battista e solo con il tempo si convince di essere «qualcosa di più di un profeta».
Adulti da “cinque” in condotta
C’è quello che disturba regolarmente lo svolgimento delle lezioni, quello che non rientra in classe dopo l’intervallo, quello che esce da scuola senza autorizzazione, quello che manca di rispetto ai compagni, e perfino quello che spara alla sua “prof” semplicemente per noia.
Sono casi emblematici da cinque in condotta, storie da un anno scolastico raccontate sulla Stampa da una preside torinese che però precisa: «quei ragazzi avevano i requisiti per essere bocciati: insufficienze gravissime in quasi tutte le discipline, sospesi più volte e per lunghi periodi. Non avevano mai mostrato alcun miglioramento né ravvedimento, che è poi il senso della sanzione: che è educativa, non punitiva».
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La crisi del volontariato
L’altruismo sta morendo. A segnalarlo è Riccardo Bonacina, direttore editoriale di Vita Magazine, che in un intervento sul Corriere della Sera lamenta un dato preoccupante: negli ultimi tre anni il numero di coloro che si dedicano al volontariato è diminuito del 10%.
Un crollo che si spiega con l’assenza di una politica adeguata da parte delle autorità preposte, una linea capace di valorizzare l’impegno di chi dedica il suo tempo ai bisognosi, incoraggiando altri a seguirne l’esempio. Ma non solo.
Le paure della Fifa
Riecco la Fifa inflessibile, severa, rigida ed equidistante. Ne sentivamo la necessità: in un mondo del calcio dove la furbata è all’ordine del giorno, dove i soldi portano a intrallazzi e malversazioni, dove i problemi dello sport si sommano a quelli della geopolitica, ecco che la Fifa riprende il suo ruolo di custode della pace e dell’ortodossia.
Sì, ne sentivamo il bisogno: faceva troppo male sapere che Blatter e soci avevano glissato con un sorriso sul caso Henry, su quel colpo di mano voluto e rivendicato, grazie al quale la Francia aveva segnato il gol decisivo per accedere alla fase finale della Coppa del mondo. L’Irlanda aveva rivendicato i suoi diritti, esponendo le sue ragioni e chiedendo giustizia: la ripetizione della partita o l’accesso ai Mondiali come 33.ma squadra.
Blatter, come sempre, aveva sfoderato il suo sorriso da politico promettendo di pensarci, e poi come sempre aveva detto che no, non si poteva fare: chi aveva avuto, aveva avuto; chi aveva dato, aveva dato. Così parlò la Fifa in quell’occasione, e la soluzione puzzava di opportunismo, o di interessi sporcati da principi diversi rispetto a quelli rivendicati – d’accordo, erano le Olimpiadi e non i Mondiali di calcio – da De Coubertain.
Presenze luminose
“Turisti senza bon ton“: di questo si lamentano i sindaci delle località turistiche, dalle città d’arte alle stazioni balneari. I primi cittadini, interpellati da un periodico, si rammaricano per l’abbigliamento succinto dei visitatori, gli schiamazzi notturni, l’abuso di alcol, e un senso di libertà che sfiora la mancanza di rispetto per i residenti (e, probabilmente, per gli altri villeggianti).
La storia si ripete ogni anno, e riguarda allo stesso modo gli stranieri in Italia e gli italiani all’estero: l’assenza di obblighi lavorativi (e, talora, familiari), la lontananza dalle abitudini e dalla consuetudine dei gesti quotidiani, l’ebbrezza del viaggio e della permanenza in una località mai vista prima è una miscela entusiasmante, ma che se non viene equilibrata nel modo giusto rischia di scatenare un circolo vizioso di esagerazioni. Con rischi per la salute, per la convivenza, e anche per la dignità.
Ricerche a tema
Focus riporta la notizia di una ricerca danese secondo la quale «Davanti al fascino di personalità carismatiche il nostro cervello sembra rinunciare a ogni forma di difesa».
Pare infatti che «alcune aree del cervello – parti della corteccia cingolata anteriore e prefrontale – responsabili del nostro scetticismo e sentimento di vigilanza… se persuase dalle parole di supposti guaritori o profeti… sembrano diventare meno attive».
Il ritmo del messaggio
“God is my dj”, si intitolava la tournée musical-teatrale che Alice portava in giro per l’Italia tra brani sacri e pezzi meno convenzionali.
Chissà se l’iperbole di quello slogan ha qualche parte nella decisione della diocesi cattolica di Genova, che sulla spiaggia di Arenzano ha inaugurato la prima “discoteca cristiana”: l’obiettivo è «far ballare d’estate i turisti e i parrocchiani in allegria, pregando e divertendosi».