Archivio mensile:dicembre 2011
Capodanno con chi vuoi
Ogni anno, in questa stagione, girano numerose riflessioni su quanto sia sconsigliato, per un cristiano, festeggiare il natale. Curiosamente, invece, non si è mai letta una sola parola sul veglione di fine anno.
Eppure la notte del 31 dicembre non ha nulla di cristiano, anzi. La data, innanzitutto, è una convenzione: l’anno non comincia certo in un giorno qualsiasi di metà inverno, men che meno per la Bibbia.
Fondamentalisti e integralisti
Si parla di nuovo, in questi giorni, di estremismi e violenze legati al contesto religioso. Succeda in Norvegia o in Nigeria, chi si pone oltre la legalità per seguire la sua visione religiosa viene definito dai media un fondamentalista.
Forse andrebbe ritrovato un po’ di sobrietà e di correttezza espressiva. Breivik ieri, e gli estremisti islamici in Nigeria oggi, non sono fondamentalisti: sono integralisti.
La festa dell’onestà
Il caso di Simone Farina, calciatore che rifiutò di vendere una partita – e la propria dignità – al racket degli incontri truccati, continua a far discutere per uno sviluppo imprevisto ma edificante che, visto il periodo, potremmo forse definire “natalizio”.
Presidi flessibili
A Torino nove aspiranti presidi vengono espulsi perché sorpresi a copiare al concorso che li avrebbe abilitati al ruolo di dirigenti scolastici.
Da un lato non conforta pensare che qualcuno è disposto a imbrogliare pur di conquistare il ruolo di garante della legalità: un cortocircuito etico probabilmente non così infrequente, e per il quale cui la società paga già un conto salato in termini di credibilità e di crescita.
Dall’altro, almeno, scopriamo che qualcuno controlla i (futuri) controllori. E con il giusto rigore.
Lucio Magri e il dramma di una scelta
Esiste un diritto di morire? La domanda è tornata all’ordine del giorno con l’uscita di scena di Lucio Magri: il politico e giornalista 79.enne non si era mai ripreso dalla scomparsa della compagna, scivolando nella depressione, fino alla scelta di concludere in anticipo la propria esistenza terrena optando per il suicidio assistito.
Un gesto che ha riportato la discussione sull’eterna questione del fine vita: esiste un diritto di morire? Fino a che punto abbiamo facoltà di decidere in forma autonoma e insindacabile su una questione così definitiva?