Il valore di uno Zecchino
Bambini che fanno i bambini: lo Zecchino d’oro, in onda fino a sabato su Rai Uno, da 58 anni fa di questa semplice parola d’ordine il suo marchio di fabbrica e il suo elemento più caratteristico: cambiano i conduttori (quest’anno Cristel Carrisi e Flavio Montrucchio), cambiano (moderatamente) la scenografia, il taglio della divisa del Piccolo Coro, i ritmi delle canzoni, ma resta immutata quella cifra di spontaneità, di solidarietà, di simpatia che pervade il palco dell’Antoniano di Bologna e fa passare in secondo piano qualche approssimazione (rare, quest’anno).
Resta, soprattutto, ciò che conta di più: la capacità di offrire, attraverso dodici canzoni, una tavolozza di sentimenti e di valori, di impressioni, idee, spunti di riflessione. Che, passando per i bambini, arrivano anche agli adulti. Sarà demodé e poco sensazionale per un’epoca adrenalinica come la nostra, ma questa parentesi in via di estinzione (oggi è difficile trovare in televisione un programma di bambini per bambini) rimane un momento che vale la pena di conservare. E, magari, valorizzare.
Pubblicato il 20 novembre, 2015 su editoriali. Aggiungi ai preferiti il collegamento . Lascia un commento.
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