Archivio mensile:aprile 2018
Libertà e rispetto
Non è stata una bella scena quella che si è ripetuta addirittura in tre località in occasione del 25 Aprile: a Milano la Brigata ebraica è stata contestata da frange estremiste; a Roma la presenza al corteo dei movimenti pro-Palestina ha convinto la comunità ebraica a dare forfait e organizzare un’iniziativa autonoma; alla Risiera di San Sabba di Trieste il rabbino ha lasciato le celebrazioni per la reiterata strumentalizzazione dell’iniziativa da parte di alcuni faziosi. Chissà se questi agitatori prima o poi capiranno che la libertà di pensiero non impone la contestazione integralista e becera di ciò che non si condivide, e che pretendere di riscrivere la storia con l’inchiostro della prepotenza non è il modo migliore per onorare chi ha combattuto per la nostra libertà.
Il coraggio del docente
Il numero di episodi che vedono i docenti succubi del bullismo degli studenti sta assumendo dimensioni decisamente preoccupanti; prima che diventi un’emergenza sociale sarà il caso di interrogarsi seriamente sulla questione che vede gli insegnanti vessati con insulti, offese e gesti violenti mentre vengono immortalati in video che raccontano di sopraffazioni impensabili fino ad appena qualche anno fa.
«Perché il professore non esercita la sua autorità?», si chiede Antonio Polito sul Corriere. Il problema, riflette, non è il coraggio: «no, la domanda che dobbiamo farci è come sia potuto accadere che un insegnante si possa sentire così solo, così indifeso, così deprezzato e abbandonato, dalla scuola, dai genitori, dal resto della società, da preferire di lasciar correre». È una questione politica: bisogna chiedersi «se non esista oggi in Italia un’emergenza educativa che dovrebbe costringerci tutti a riflettere e ad agire per ripristinare un principio di autorità nelle nostre scuole», ritrovando un equilibrio tra «un’idea di libertà che non sia licenza e di autorità che non sia imperio». Per farlo è necessario muoversi compatti, insegnanti, Stato, genitori, «contro questo demone del giustificazionismo, questa paura della responsabilità etica, normativa e talvolta perfino punitiva»; gli esiti di questa battaglia, conclude Polito, non sono meno importanti delle questioni politiche di cui i media, in questo periodo, traboccano.
Antenati presunti
Chissà come ha preso la Regina Elisabetta il presunto scoop di un periodico marocchino – che ha avuto ampio risalto anche in Italia – secondo il quale i Windsor discenderebbero nientemeno che da Maometto. La tesi era emersa già qualche decennio fa, suggerita dalla guida genealogica all’aristocrazia britannica, ma il settimanale marocchino ora traccia un albero genealogico più completo.
Naturalmente la discendenza di questione non sarebbe diretta, ma contemplerebbe una serie di passaggi laterali anche piuttosto impervi. Non sappiamo la reazione dei londinesi, ma probabilmente a Roma avrebbero commentato che così so’ boni tutti.
Gratitudine pasquale
«Gesù è risorto!»: i cristiani lo annunciano, con gioia e riconoscenza, da quasi due millenni.
Che questa giornata non si riduca a un pranzo, un momento conviviale, un’occasione di incontro, ma sia qualcosa di più: che la Pasqua, per ognuno di noi, possa rappresentare anno dopo anno il ricordo, sentito e riconoscente, della Resurrezione che ha cambiato la storia. E le nostre vite.