Le colpe di un successo
“Se Fabrizio Corona è un eroe è colpa nostra“: Alberto Mattioli sulla Stampa punta il dito su una verità che, forse, preferiamo non vedere. Il noto e controverso personaggio non ha mai perso la sua baldanza nonostante le sue disavventure professionali e giudiziarie, e pochi giorni fa è tornato in tv, protagonista di una trasmissione che ha ripercorso la sua vicenda tendendo a esaltare il suo rocambolesco percorso di vita.
Nulla di assurdo, dato che l’inversione dei valori in tv è ormai un dato di fatto, e perfino i camorristi di Gomorra tendono a diventare eroi; tuttavia, spiega Mattioli, è troppo comodo «strillare sui social o vergare pensosi e penosi commenti contro la tele-assoluzione quasi glorificazione di Corona, approdato in tivù non nonostante sia un pregiudicato, ma appunto perché lo è». La colpa, nota Mattioli, «è tutta nostra. La colpa è di chi l’altra sera non ha cambiato canale, delle tricoteuses da rotocalco, dei voyeur del trash, di chi davvero si interessa a personaggi di questo livello». La libertà di La7 e del compiaciuto conduttore nello scegliere gli ospiti non si discute. Proprio come è indiscutibile la libertà, da parte degli spettatori, di opporre a quella scelta – o a qualunque altra – una infastidita sorpresa, un indifferente disinteresse, uno sdegnato oblio.
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Pubblicato il 23 giugno, 2018 su guida alla settimana. Aggiungi ai preferiti il collegamento . Lascia un commento.
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