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Le paure della Fifa

Riecco la Fifa inflessibile, severa, rigida ed equidistante. Ne sentivamo la necessità: in un mondo del calcio dove la furbata è all’ordine del giorno, dove i soldi portano a intrallazzi e malversazioni, dove i problemi dello sport si sommano a quelli della geopolitica, ecco che la Fifa riprende il suo ruolo di custode della pace e dell’ortodossia.

Sì, ne sentivamo il bisogno: faceva troppo male sapere che Blatter e soci avevano glissato con un sorriso sul caso Henry, su quel colpo di mano voluto e rivendicato, grazie al quale la Francia aveva segnato il gol decisivo per accedere alla fase finale della Coppa del mondo. L’Irlanda aveva rivendicato i suoi diritti, esponendo le sue ragioni e chiedendo giustizia: la ripetizione della partita o l’accesso ai Mondiali come 33.ma squadra.
Blatter, come sempre, aveva sfoderato il suo sorriso da politico promettendo di pensarci, e poi come sempre aveva detto che no, non si poteva fare: chi aveva avuto, aveva avuto; chi aveva dato, aveva dato. Così parlò la Fifa in quell’occasione, e la soluzione puzzava di opportunismo, o di interessi sporcati da principi diversi rispetto a quelli rivendicati – d’accordo, erano le Olimpiadi e non i Mondiali di calcio – da De Coubertain.

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La vita garbata di Raimondo Vianello

L’addio di un personaggio famoso porta con sé uno strascico di reazioni: dichiarazioni commosse, speciali televisivi, retrospettive e reminiscenze legate al suo impegno o alla sua carriera si susseguono per giorni, in misura direttamente proporzionale alla sua fama e alla sintonia con il pubblico.

La scomparsa di Raimondo Vianello non farà eccezione, ed è giusto così: un profluvio di parole e immagini ci racconterà di un personaggio diverso, di quelli che per stile e sobrietà si possono definire solamente come “d’altri tempi“.

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Noia mortale

A metà marzo tre quattordicenni dalla situazione familiare disagiata hanno rubato un’auto per lanciarsi a tutta velocità contromano a fari spenti sulle strade del milanese: le loro scorribande sono andate avanti per sette notti consecutive, fino a quando i Carabinieri non li hanno fermati.

Ieri a Genova un gruppetto di ragazzi (e ragazze) dai 13 ai 16 anni ha deciso di trascorrere la serata attraversando a piedi l’autostrada, fino a quando la Polizia non li ha scoperti e portati in Questura.
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Benedizioni 2.0

Secoli fa era abbastanza normale imbattersi in funzioni religiose per la “benedizione” del lavoro: nei periodi strategici per la campagna i contadini confluivano nelle chiese, dove veniva elevata una invocazione a Dio per un raccolto benedetto.

Il fatto che la benedizione comprendesse gli strumenti di lavoro era in fondo una metafora – – o una sineddoche, se preferite -, identificando il mezzo con il fine, l’attrezzo con il suo uso.

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Rapporti alla pari

Per un cristiano c’è sempre da imparare dalla realtà ebraica. Sul piano culturale, certo, ma anche relazionale.

La visita di Benedetto XVI alla Sinagoga di Roma è stata definita storica. Al di là dei contenuti, da parte della comunità ebraica spiccava un approccio da cui, forse, anche la realtà evangelica dovrebbe prendere esempio.

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Dietro la porta

Dal mondo del calcio arriva una storia dal sapore natalizio: Edwin Van der Sar, 39 anni, portiere olandese del Manchester United, «si ferma per stare vicino alla moglie, colpita da un’emorragia cerebrale», che verserebbe in condizioni molto gravi dopo un collasso.

Di solito le notizie sulla vita privata dei calciatori non sono particolarmente edificanti in termini di moralità e solidarietà: atleti che si vantano di centinaia di conquiste, che fanno mattina in discoteca, che spendono e spandono per garantirsi una superiorità almeno estetica rispetto ai loro fan e al resto del mondo.

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Rick Warren è sbarcato in Europa

Ieri, giovedì 3 dicembre, sul Foglio è uscito un mio articolo di analisi sul fenomeno Warren; il contributo inaugura la mia collaborazione con il quotidiano di Giuliano Ferrara. Ve lo ripropongo qui, e resto in attesa dei vostri commenti.

IL PASTORE CHE HA BENEDETTO LA PRESIDENZA OBAMA È SBARCATO IN EUROPA

Il grande pubblico ha scoperto Rick Warren il 20 gennaio scorso, quando davanti a Capitol Hill ha innalzato la tradizionale preghiera di benedizione per l’insediamento di Barack Obama: la paciosa e rassicurante sagoma del pastore che trent’anni fa ha fondato in California la Saddleback Church di Lake Forest rappresenta un cambiamento di forma e di sostanza che non è sfuggito agli esperti.

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La grande sfida dell'accoglienza

La Stampa con un servizio alza il velo su una pratica inquietante: a Torino «almeno quattro future mamme sottoposte nell’ultimo anno a fecondazione assistita hanno deciso di selezionare i loro feti, facendo venire al mondo soltanto due dei figli di una gravidanza trigemellare. È successo al Sant’Anna, l’ospedale torinese delle mamme e dei bambini, ma probabilmente è quanto accade anche altrove».

Normalmente nell’ambito della fecondazione assistita è previsto l’impianto di tre embrioni nell’utero della donna, in modo da garantire al concepimento maggiori margini di riuscita. Le percentuali di successo, spiega La Stampa, si posizionano tra il 22 e il 35%, e in alcuni di questi casi la riuscita può essere anche superiore alle aspettative: due, o addirittura tutti e tre gli embrioni possono svilupparsi, portando appunto a un parto gemellare o trigemino.
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La grande sfida dell’accoglienza

La Stampa con un servizio alza il velo su una pratica inquietante: a Torino «almeno quattro future mamme sottoposte nell’ultimo anno a fecondazione assistita hanno deciso di selezionare i loro feti, facendo venire al mondo soltanto due dei figli di una gravidanza trigemellare. È successo al Sant’Anna, l’ospedale torinese delle mamme e dei bambini, ma probabilmente è quanto accade anche altrove».

Normalmente nell’ambito della fecondazione assistita è previsto l’impianto di tre embrioni nell’utero della donna, in modo da garantire al concepimento maggiori margini di riuscita. Le percentuali di successo, spiega La Stampa, si posizionano tra il 22 e il 35%, e in alcuni di questi casi la riuscita può essere anche superiore alle aspettative: due, o addirittura tutti e tre gli embrioni possono svilupparsi, portando appunto a un parto gemellare o trigemino.
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