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Deliri arancioni
Alla fine il parroco arancione, «il reverendo di Obdam, Paul Vlaar, è stato sospeso perché “non ha rispettato la sacra natura eucaristica”»
I superiori hanno inflitto al prete una “pausa obbligata” dopo che, «alla vigilia della finale dei “Mondiali” fra gli Orange e la Spagna aveva celebrato una messa propiziatoria vestendo una stola del colore della nazionale e tenendo in mano un pallone da calcio».
Divieto d’eccesso
Oggi sul Corriere Piero Ostellino se la prende con i divieti che nel nostro Paese, “dal fumo alla Nutella”, sono diventati una vera “ossessione”: ne siamo oppressi, scrive l’editorialista, «e già se ne profilano altri».
L’elenco sarebbe lungo, dal «divieto di fumare» in ogni luogo possibile, al divieto «di superare i 130 o i 150 nei tratti col Tutor, anche se su un’autostrada a tre corsie, deserta».
Lo scrupolo del “perché io?”
È passato poco più di un mese, e come tutti i casi di cronaca, per quanto gravi siano, anche questo è stato ormai archiviato. Nessuno ne parla più, e in effetti non ce ne sarebbe motivo: un uomo, roso da un’instabilità mentale e da problemi familiari, ha ucciso la ex moglie e altre due persone con cui aveva un contenzioso, trasformando la Bassa padana in un far west e scatenando il panico tra la popolazione per un pomeriggio intero.
Loro sono morti, lui è in carcere (o in cura), il caso è chiuso. Eppure qualche domanda, a distanza di un mese, bisogna porsela: perché, rispetto a tanti uxoricidi, questo è complicato da due elementi che impensieriscono, o almeno dovrebbero farlo.
L’anonimo di Adro
Spesso ciò che conta non è tanto il gesto, quanto le motivazioni. In molti hanno visto con scetticismo l’imprenditore che ha versato diecimila euro al comune di Adro pagando il servizio mensa al posto dei genitori morosi: sarà un riccone in cerca di fama, avrà pensato qualche malizioso, o un radical chic deciso a seppellire l’immagine delle autorità locali (e nazionali), surclassandoli sul fronte della solidarietà ed eclissando un “partito dell’amore” che, per ora, esiste solo nelle parole del suo fondatore.
E invece no: l’identikit del generoso benefattore è molto diverso da quello ipotizzato. A illuminare sul senso della sua azione e sulle sue ragioni è una lettera di due pagine che lo stesso personaggio ha recapitato in municipio: due pagine di sobrietà e di buonsenso, a partire dalla scelta di restare nell’anonimato, firmandosi semplicemente “un cittadino di Adro”. Uno come tanti, verrebbe da sperare, se fosse garanzia di impegno, generosità e basso profilo.
Cristiani a Terra
Le recenti vicende dei cristiani in Marocco, contro i quali si è registrato un rinnovato rigore da parte delle autorità, continua a far parlare l’Occidente: non quanto altre vicende, ma è sempre meglio di niente.
La scorsa settimana se n’è occupato anche Terra, settimanale di approfondimento di Canale 5, che ha dedicato una puntata agli “Infelici come una pasqua”, i cristiani perseguitati. Dopo un servizio dalla Nigeria – fronte sempre caldo, purtroppo – e dal Kosovo delle intolleranze serbe, è toccato appunto ai fatti marocchini.
Ed è emersa una situazione difficile, dove la libertà di culto è di fatto limitata nei confronti dei cristiani a una tolleranza, che devono muoversi con costante cautela per evitare l’accusa di proselitismo.
Rosso (al) blasfemo
A volte, a leggere certe notizie, sembra davvero di riscoprire l’acqua calda. La Federazione italiana gioco calcio ha deciso di proibire le bestemmie in campo, che potranno venir sanzionate subito dall’arbitro con l’espulsione del giocatore blasfemo, o nei giorni successivi dalla procura federale sulla base della prova televisiva.
Una norma che viene accolta con soddisfazione dal presidente del Coni, Petrucci, secondo cui «non è una guerra santa ma una questione di rispetto e di etica».