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Suocera si diventa
Pubblicato da pj
Un corso educativo per suoceri: è la proposta della curia udinese, che ha organizzato «un vero e proprio corso per educare le suocere a non fare le “suocere”».
Consapevoli che tre matrimoni su dieci (ma, in certe zone, addirittura il 50%) naufraga anche a causa di interferenze che provengono dalle famiglie d’origine dei coniugi, l’arcidiocesi ha deciso di proporre, in collaborazione con tre psicologhe, alcuni incontri su temi per niente scontati: “E vissero felici e contenti. Relazioni familiari tra illusioni e realtà”, “A pranzo con i miei. Storie di ordinaria amministrazione”, “Mi tieni il bambino? La solidarietà tra generazioni”.
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Tag: aiuto, alimentazione, amicizie, amministrazione, arcidiocesi, bambino, Belpaese, bimbo, coesione, collaborazione, competenza, coniugi, contenti, contributo, coppia, corso, curia, dimensione, Dio, disturbo, egoismo, Equilibrio, famiglia, famiglie, fede, figli, generazioni, genitori, illusioni, imprevisti, incontri, insostituibili, intelligenza, interferenze, intrusione, istruzione, Italia, Lavoro, logica, mamme, matrimoni, matrimonio, missione, naufragio, nonni, occasione, origine, papà, pargolo, partner, passaggio, pilastro, politiche, pranzo, preoccupazioni, proposta, prospettiva, provincia, realtà, relazionale, relazione, relazioni, responsabilità, riflessione, ripercussioni, sfida, sociale, solidarietà, speranza, sposati, sposi, suocere, suoceri, temi, udine, unici, Vita, vivere
La grande sfida dell'accoglienza
Pubblicato da pj
La Stampa con un servizio alza il velo su una pratica inquietante: a Torino «almeno quattro future mamme sottoposte nell’ultimo anno a fecondazione assistita hanno deciso di selezionare i loro feti, facendo venire al mondo soltanto due dei figli di una gravidanza trigemellare. È successo al Sant’Anna, l’ospedale torinese delle mamme e dei bambini, ma probabilmente è quanto accade anche altrove».
Normalmente nell’ambito della fecondazione assistita è previsto l’impianto di tre embrioni nell’utero della donna, in modo da garantire al concepimento maggiori margini di riuscita. Le percentuali di successo, spiega La Stampa, si posizionano tra il 22 e il 35%, e in alcuni di questi casi la riuscita può essere anche superiore alle aspettative: due, o addirittura tutti e tre gli embrioni possono svilupparsi, portando appunto a un parto gemellare o trigemino.
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Tag: Aborto, aiuto, amministrazioni, approccio, aspettative, autorizzazioni, Bambini, bebè, benedizione, bilancio, bimbo, brividi, condizioni, consenso, consulenza, contesto, debole, decisione, denaro, desiderio, difficoltà, disagio, donna, drammi, dubbi, embrioni, embrioriduzione, energie, fecondazione, fede, feti, Fivet, gemelli, gravidanza, idea, immaginazione, impegno, imprevisto, inadeguatezza, incoraggiamento, incubi, interrogativi, interruzione, interruzioni, limiti, madre, madri, mamme, materialità, morire, nascere, nascituri, neomamma, neopapà, occhi, opzione, ospedale, osservazione, paradosso, paura, pensare, pericolo, piccolo, possesso, possibilità, pratica, preconcetti, preparazione, psichiatria, rapporto, relazione, relazioni, riflessione, riflettere, rirferimenti, rispetto, salute, scelta, selezione, servizio, sistema, sociale, solidarietà, soppressione, spiegazione, successo, svantaggiato, sviluppo, timore, trauma, trigemellare, valori, vantaggio, velo, villaggi, vincitori, Vita, vittime
La grande sfida dell’accoglienza
Pubblicato da pj
La Stampa con un servizio alza il velo su una pratica inquietante: a Torino «almeno quattro future mamme sottoposte nell’ultimo anno a fecondazione assistita hanno deciso di selezionare i loro feti, facendo venire al mondo soltanto due dei figli di una gravidanza trigemellare. È successo al Sant’Anna, l’ospedale torinese delle mamme e dei bambini, ma probabilmente è quanto accade anche altrove».
Normalmente nell’ambito della fecondazione assistita è previsto l’impianto di tre embrioni nell’utero della donna, in modo da garantire al concepimento maggiori margini di riuscita. Le percentuali di successo, spiega La Stampa, si posizionano tra il 22 e il 35%, e in alcuni di questi casi la riuscita può essere anche superiore alle aspettative: due, o addirittura tutti e tre gli embrioni possono svilupparsi, portando appunto a un parto gemellare o trigemino.
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