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Buoni maestri
Ricomincia la scuola. Tornano in aula otto milioni di ragazzi e 700 mila docenti, e si apre con i consueti problemi: strutture inadeguate, precari senza certezze, regole poco certe e una certa dose di disinformazione su cause e rimedi, proposte e riforme.
Eppure, nonostante gli acciacchi e i rattoppi, malgrado in troppi la vedano come un parcheggio per i figli o un diplomificio, una sorta di Facebook non virtuale o una palestra di bravate, la scuola resta un pilastro nella nostra società.
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Ventiquattr’ore prima
2 agosto 1980: alla stazione di Bologna esplode una valigia che contiene duecento chili di esplosivo. 85 i morti, centinaia i feriti che porteranno per sempre, nel corpo e nell’anima, i segni di quella drammatica esperienza.
Sono passati trent’anni da quel due agosto. Era sabato, e la stazione di Bologna – centro ferroviario nevralgico per il nostro Paese – pullulava di viaggiatori: turisti stranieri, emigranti pronti a trascorrere al paese le agognate ferie, famiglie dirette al mare, ragazzi alle prese con le loro prime esperienze vacanziere senza i genitori.
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La stagione della pazienza
Adotta un anziano: questa la proposta del Comune di Milano, convinto che “l’affido allunga la vita”. L’iniziativa, avviata in via sperimentale una decina di anni fa, si apre ora a tutte le famiglie desiderose di rendersi utili adottando virtualmente un nonno o una nonna.
L’idea nasce dalla constatazione che nel capoluogo lombardo gli over 65 sono il 24% della popolazione, e che uno su tre (quindi, almeno l’8% dei milanesi) vive in condizioni di solitudine. Da qui l’intenzione di valorizzare un progetto già esistente, in base al quale affidare a famiglie disponibili (e selezionate) gli anziani soli, offrendo nel contempo alle famiglie coinvolte un bonus di duecento euro al mese.
Un figlio in solitaria
Alla clinica Mangiagalli di Milano aumenta il numero di neonati senza padre: “nell’ultimo anno – segnala il Corriere – oltre 500 neomamme non hanno dichiarato il partner”.
«È il terzo tabù che cade a Milano nel giro di pochi anni – ricorda Simona Ravizza -: nel 2006 c’è stato il sorpasso storico dei single sulle famiglie… nel 2008 una donna su tre ha partorito senza indossare l’anello al dito… adesso l’ultima novità: fare un figlio in totale autonomia». Per un neonato su dieci non viene riconosciuta la paternità.
Sulla pelle dei cristiani
Gli scontri tra cristiani e musulmani che hanno avuto luogo nei giorni scorsi nel nord della Nigeria non hanno avuto grande spazio sulle prime pagine dei quotidiani, nonostante un numero di vittime non irrilevante.
Se lo spazio non era ampio, i titoli erano piuttosto categorici: «Nigeria, strage di religione. Cristiani contro islamici, quasi duecento morti», titolava mercoledì, in un modesto richiamo, La Stampa; Il Corriere, relegando la notizia agli esteri, parlava di “Chiese e moschee bruciate in Nigeria: oltre 200 morti” e precisava in un sommario: “A scatenare la violenza un cantiere islamico in una zona cristiana“, anche se l’inviato, nell’articolo, ridimensionava: «I musulmani volevano costruire una moschea in un quartiere a prevalenza cristiana o più semplicemente un musulmano voleva ristrutturare la sua casa nella zona dei cristiani».
L’intolleranza ai tempi della crisi
Due giornalisti inglesi di origine asiatica si sono finti per otto settimane una coppia di immigrati pachistani in un sobborgo inglese: risultato, hanno subito oltre cinquanta aggressioni verbali e fisiche.
Il documentario realizzato per la BBC con il materiale raccolto (compresi i video registrati con una telecamera nascosta), significativamente si intitola “Hate on the doorstep”, odio sulla soglia di casa, e racconta un problema comune nelle periferie del Regno Unito.
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Ma quanto mi costi
Trenta euro per frequentare il catechismo. Una parrocchia cattolica di Chivasso si è trovata di fronte a una scelta: chiedere un contributo alle famiglie o chiudere.
Si tratta di una parrocchia con annesso oratorio “che toglie i ragazzi dalla strada”; un’attività nobile che però non esenta la struttura religiosa da spese di gestione a più zeri (“solo il riscaldamento l’anno scorso è costato 11 mila euro”, spiega a La Stampa padre Bruno).
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Giochi pericolosi
Il Cnr lancia l’allarme: sono tre milioni gli italiani che rischiano di sviluppare la dipendenza da gioco. Se una volta il gioco d’azzardo era una malattia per ricchi, oggi si è fatta più democratica, uscendo dai casinò e dalle bische per offrirsi, in tutto il suo fatuo splendore, in ogni via della città, vendendosi ammiccante nelle ricevitorie di ogni centro cittadino e commerciale del nostro paese.
Il gioco d’azzardo non si chiama più roulette o baccarà ma superenalotto, poker online, videopoker, passando per la nutrita categoria dei gratta e vinci.
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