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Le responsabilità della libertà

Ormai era nell’aria e, nonostante le contestazioni dell’ultimo minuto e le manovre di qualche pio illuso, non poteva che finire così: il Sinodo valdese, riunito a Torre Pellice, ha votato sì al riconoscimento della benedizione per le coppie gay.

Una decisione che un gruppetto minoritario aveva tentato di evitare nelle ultime settimane, con un appello pubblico al Sinodo affinché ritrovasse la fedeltà alla secolare Confessione di fede valdese e, per quanto possa sembrare scontato, al vangelo, evitando decisioni destinate ad allontanare i valdesi dalle altre realtà evangeliche.
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Dieci anni dopo

Risulta sempre un po’ retorico, e piuttosto pericoloso, parlare di decenni: come esseri umani facciamo difficoltà a ricordare i fatti dell’ultima settimana, e con fatica mettiamo insieme gli avvenimenti dell’anno, figurarsi il senso di inadeguatezza e l’angoscia nell’affrontare un periodo dieci volte più ampio.

Eppure, con il 31 dicembre 2009, si chiude il primo decennio del nuovo secolo, o – absit iniuria verbis – del terzo millennio. Un decennio è già un lasso di tempo che perde di vista la quotidianità per tendere alle unità di misura adottate dalla storia: in un decennio – specie in un decennio di un’epoca come questa – il mondo cambia significativamente.

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Dietro ai principi

Il caso di Abano Terme ormai lo conoscono tutti: una mamma italofinlandese si è opposta alla presenza di crocifissi nella scuola frequentata dai figli, ottenendo soddisfazione da parte della Corte europea per i diritti dell’uomo.

Meno nota è la vicenda di un insegnante di Vallio Terme (Brescia), che nel lontano 1991 ebbe da ridire sui simboli presenti nelle aule della scuola elementare, sollevando una vibrata reazione degli altri insegnanti e dei genitori.

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Vita (poco) intelligente,

Qual è stato l’anno più importante della storia?

Non si tratta di un quiz ma una domanda posta qualche settimana fa da Intelligent Life, supplemento dell’Economist. Qualche malizioso potrebbe concludere che l’inserto in questione non deve essere poi così intelligente se perde tempo con domande così oziose, ma – nonostante l’obiezione non sia insensata – bisogna spezzare una lancia nei confronti del periodico: si tratta di una domanda tipicamente estiva, quando le notizie scarseggiano e i giornali di tutto il mondo si buttano sul “colore” o su inchieste senza troppo mordente.

E insomma: qual è stato l’anno che ha cambiato il mondo? «Gli esperti consultati dalla rivista – racconta Repubblica – naturalmente non raggiungono un accordo. Al massimo, in una discussione del genere, ciascuno può dire la sua».

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Il senatore e l'Onnipotente

Un attempato senatore americano fa causa a Dio. Ernie Chambers, 71 anni, da 38 in carica, ha deciso di portare in tribunale nientemeno che l’Onnipotente per chiedergli di difendersi dalla sua condotta.

Infatti, nella denuncia di Chambers, Dio risulta responsabile “delle continue minacce terroristiche, con conseguenti danni per milioni e milioni di persone in tutto il mondo”, nonché di “terremoti, uragani, guerre e nascite di bmibi on malformazioni”. Non solo: Dio avrebbe “distribuito, in forma scritta, documenti che servono a trasmettere paura, ansia, terrore e incertezza, al fine di ottenere obbedienza”.

La causa è stata giudicata inammissibile dalla corte del Nebraska, dal momento che non è noto un domicilio dove recapitare al Creatore l’invito a comparire davanti al tribunale.

Per parte sua Chambers si dice soddisfatto: avrebbe dimostrato che tutti possono accedere alla giustizia, e che chiunque può essere giudicato. Eppure i conti non tornano: fosse stato questo l’obiettivo, avrebbe fatto più effetto una causa contro il presidente Bush, o un Ahmadinejad qualsiasi.

Prendersela con Dio forse è più comodo, dato che apparentemente non risponde. Certo che poi quando si decide non è così semplice ribattergli, come ha imparato il buon Giobbe.

Chiamare in causa Dio per ascrivergli tutti i mali del mondo, d’altronde, è abbastanza comune, e rivela che il senatore Chambers non conosce Dio di persona. Niente di strano: negli USA come da noi molti si definiscono cristiani, ma limitano la loro fede a una religiosità di facciata, una formula vuota, ben lontana da una vita cristiana coerente.

Se non si conosce il Dio d’amore che ha dato suo figlio per l’uomo, è facile cadere nella demagogia un po’ ipocrita da supermarket del luogo comune. E dire che basterebbe un po’ di buonsenso e di onestà per rendersi conto che buona parte dei drammi e dei disastri di cui parliamo non li ha provocati Dio, ma l’uomo.

Il senatore e l’Onnipotente

Un attempato senatore americano fa causa a Dio. Ernie Chambers, 71 anni, da 38 in carica, ha deciso di portare in tribunale nientemeno che l’Onnipotente per chiedergli di difendersi dalla sua condotta.

Infatti, nella denuncia di Chambers, Dio risulta responsabile “delle continue minacce terroristiche, con conseguenti danni per milioni e milioni di persone in tutto il mondo”, nonché di “terremoti, uragani, guerre e nascite di bmibi on malformazioni”. Non solo: Dio avrebbe “distribuito, in forma scritta, documenti che servono a trasmettere paura, ansia, terrore e incertezza, al fine di ottenere obbedienza”.

La causa è stata giudicata inammissibile dalla corte del Nebraska, dal momento che non è noto un domicilio dove recapitare al Creatore l’invito a comparire davanti al tribunale.

Per parte sua Chambers si dice soddisfatto: avrebbe dimostrato che tutti possono accedere alla giustizia, e che chiunque può essere giudicato. Eppure i conti non tornano: fosse stato questo l’obiettivo, avrebbe fatto più effetto una causa contro il presidente Bush, o un Ahmadinejad qualsiasi.

Prendersela con Dio forse è più comodo, dato che apparentemente non risponde. Certo che poi quando si decide non è così semplice ribattergli, come ha imparato il buon Giobbe.

Chiamare in causa Dio per ascrivergli tutti i mali del mondo, d’altronde, è abbastanza comune, e rivela che il senatore Chambers non conosce Dio di persona. Niente di strano: negli USA come da noi molti si definiscono cristiani, ma limitano la loro fede a una religiosità di facciata, una formula vuota, ben lontana da una vita cristiana coerente.

Se non si conosce il Dio d’amore che ha dato suo figlio per l’uomo, è facile cadere nella demagogia un po’ ipocrita da supermarket del luogo comune. E dire che basterebbe un po’ di buonsenso e di onestà per rendersi conto che buona parte dei drammi e dei disastri di cui parliamo non li ha provocati Dio, ma l’uomo.