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Una donna all'improvviso

«Finalmente una donna reale nelle riviste di moda!», esultano le lettrici del mensile americano Glamour. Il merito della rivista? Aver pubblicato, tra le tante immagini di diafane modelle dall’appetito precario, la foto di una donna dalle misure ragionevoli e proporzionate: 180 cm di altezza per ottanta chili.

La foto, piccola e defilata, è diventata subito un’icona e ha fatto impazzire le lettrici, evidentemente stufe di veder presentare le collezioni di moda su modelle che sembrano sempre più appendiabiti semoventi.

Una reazione, quella delle lettrici, che ha spiazzato tutti, in primis la redazione: «Tutto questo mi ha fatto pensare, dobbiamo riconsiderare la scelta delle nostre modelle», riflette il direttore della testata, Cindi Leive.

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Una donna all’improvviso

«Finalmente una donna reale nelle riviste di moda!», esultano le lettrici del mensile americano Glamour. Il merito della rivista? Aver pubblicato, tra le tante immagini di diafane modelle dall’appetito precario, la foto di una donna dalle misure ragionevoli e proporzionate: 180 cm di altezza per ottanta chili.

La foto, piccola e defilata, è diventata subito un’icona e ha fatto impazzire le lettrici, evidentemente stufe di veder presentare le collezioni di moda su modelle che sembrano sempre più appendiabiti semoventi.

Una reazione, quella delle lettrici, che ha spiazzato tutti, in primis la redazione: «Tutto questo mi ha fatto pensare, dobbiamo riconsiderare la scelta delle nostre modelle», riflette il direttore della testata, Cindi Leive.

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La storia che passa

Un vecchietto trasandato cammina sotto la pioggia sulle strade di Long Branch, in New Jersey. Agli occhi di chi lo vede il suo atteggiamento è “strano” – pare che negli USA, ormai, tutti siano sospetti – e per questo chiama la polizia.

Arriva una giovane agente, gli chiede i documenti ma l’uomo non li ha, anche se si identifica senza difficoltà: «Sono Bob Dylan», deve aver detto, o qualcosa di simile.

Niente da fare: l’agente lo carica in auto e lo accompagna al suo albergo, dove «quello che credeva solo un “vecchio eccentrico” era davvero Bob Dylan».

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