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C'è chi dice sì
Le feste stanno per arrivare, e ognuno si prepara secondo la propria inclinazione e la propria coscienza: c’è chi dice “natale” e pensa a luci, alberi, regali; chi all’intimità (o all’allegra confusione) di una giornata in famiglia; chi a concerti ed evangelizzazioni; chi alla serenità di letture, riflessioni, ritiri spirituali.
C’è anche chi riesce a distogliere lo sguardo da se stesso e si concentra sugli altri: è raro, ma capita.
A testimoniarlo c’è una lettera che ci è giunta in redazione in questi giorni:
Buongiorno,
vi scrivo per avere alcune informazioni.
Vorrei passare un Natale speciale, vorrei fare volontariato aiutando le persone.
Per questo vi scrivo, mi piacerebbe sapere se potreste indicarmi qualche opera di aiuto (bambini, anziani, mense per poveri, ragazzi down…), dove poter aiutare le persone a passare un Natale migliore, e soprattutto portare la PAROLA DI DIO.
Vi ringrazio anticipatamente per l’attenzione prestatami,
DIO VI BENEDICA
sono lettere di persone semplici, sconosciute, ma che denotano un grande cuore.Lettere rare, ma che non passano inosservate.
Lettere che mettono noi per primi a confronto con la nostra ordinarietà, la limitatezza dei nostri orizzonti, la pochezza dei nostri programmi.
Spesso “le feste”, circonlocuzione che normalmente si usa per evitare un termine cui molti cristiani sembrano allergici, sono un’occasione sprecata. L’alibi di una festa che non celebriamo ci autorizza, nella nostra logica limitata, a smarcarci da qualsiasi impegno legato al periodo: pensiamo che qualunque riferimento alla festa suonerebbe troppo carnale per costruirci sopra un’occasione di testimonianza cristiana.
Peccato che la Bibbia, pur senza parlare del 25 dicembre, ci dica esattamente il contrario. Ci dice di cogliere tutte le occasioni. Di approfittare di ogni opportunità. Ci dice di farci greci con i greci e giudei con i giudei per raggiungerli con il messaggio di speranza contenuto nel vangelo.
C’è chi dice no. Ma, grazie a Dio, c’è anche chi dice sì. Chi non si preoccupa di una data, ma dell’amore che può donare. Chi non si lascia turbare da quel che pensano gli altri, e desidera solo comunicare la gioia della propria fede anche a fine dicembre, a prescindere da ogni considerazione ulteriore. Chi desidera utilizzare quella manciata di giorni festivi per far felici anche altri, e non solo la propria famiglia.
Di fronte a questi esempi di altruismo cristiano ci sentiamo piccoli. Ed è un bene, se ci aiuta a crescere.
God bless you, merry gentleman.
C’è chi dice sì
Le feste stanno per arrivare, e ognuno si prepara secondo la propria inclinazione e la propria coscienza: c’è chi dice “natale” e pensa a luci, alberi, regali; chi all’intimità (o all’allegra confusione) di una giornata in famiglia; chi a concerti ed evangelizzazioni; chi alla serenità di letture, riflessioni, ritiri spirituali.
C’è anche chi riesce a distogliere lo sguardo da se stesso e si concentra sugli altri: è raro, ma capita.
A testimoniarlo c’è una lettera che ci è giunta in redazione in questi giorni:
Buongiorno,
vi scrivo per avere alcune informazioni.
Vorrei passare un Natale speciale, vorrei fare volontariato aiutando le persone.
Per questo vi scrivo, mi piacerebbe sapere se potreste indicarmi qualche opera di aiuto (bambini, anziani, mense per poveri, ragazzi down…), dove poter aiutare le persone a passare un Natale migliore, e soprattutto portare la PAROLA DI DIO.
Vi ringrazio anticipatamente per l’attenzione prestatami,
DIO VI BENEDICA
sono lettere di persone semplici, sconosciute, ma che denotano un grande cuore.Lettere rare, ma che non passano inosservate.
Lettere che mettono noi per primi a confronto con la nostra ordinarietà, la limitatezza dei nostri orizzonti, la pochezza dei nostri programmi.
Spesso “le feste”, circonlocuzione che normalmente si usa per evitare un termine cui molti cristiani sembrano allergici, sono un’occasione sprecata. L’alibi di una festa che non celebriamo ci autorizza, nella nostra logica limitata, a smarcarci da qualsiasi impegno legato al periodo: pensiamo che qualunque riferimento alla festa suonerebbe troppo carnale per costruirci sopra un’occasione di testimonianza cristiana.
Peccato che la Bibbia, pur senza parlare del 25 dicembre, ci dica esattamente il contrario. Ci dice di cogliere tutte le occasioni. Di approfittare di ogni opportunità. Ci dice di farci greci con i greci e giudei con i giudei per raggiungerli con il messaggio di speranza contenuto nel vangelo.
C’è chi dice no. Ma, grazie a Dio, c’è anche chi dice sì. Chi non si preoccupa di una data, ma dell’amore che può donare. Chi non si lascia turbare da quel che pensano gli altri, e desidera solo comunicare la gioia della propria fede anche a fine dicembre, a prescindere da ogni considerazione ulteriore. Chi desidera utilizzare quella manciata di giorni festivi per far felici anche altri, e non solo la propria famiglia.
Di fronte a questi esempi di altruismo cristiano ci sentiamo piccoli. Ed è un bene, se ci aiuta a crescere.
God bless you, merry gentleman.