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Sbagliata fino in fondo
«Ma cosa crede, che a sessant’anni cambio vita, cerco un lavoro e mi metto a pulire i gabinetti?»: non sono le parole di una contessa caduta in disgrazia o di un’operaia licenziata dopo decenni di onorato servizio, ma di una donna di mezza età arrestata a Milano per spaccio di sostanze stupefacenti.
Di lei sappiamo solo le iniziali, C.M.: il nome non è stato reso noto, per quel malinteso senso della privacy che porta le autorità a sottrarre al pubblico ludibrio anche i nomi degli evasori dalla bella vita.
Un figlio in solitaria
Alla clinica Mangiagalli di Milano aumenta il numero di neonati senza padre: “nell’ultimo anno – segnala il Corriere – oltre 500 neomamme non hanno dichiarato il partner”.
«È il terzo tabù che cade a Milano nel giro di pochi anni – ricorda Simona Ravizza -: nel 2006 c’è stato il sorpasso storico dei single sulle famiglie… nel 2008 una donna su tre ha partorito senza indossare l’anello al dito… adesso l’ultima novità: fare un figlio in totale autonomia». Per un neonato su dieci non viene riconosciuta la paternità.
Oltre i luoghi comuni
L’ultima Fiera internazionale del turismo, a Milano, oltre a vedere un record di partecipazioni (130 paesi presenti con un loro stand, che si aggiungono agli spazi riservati alle regioni italiane), ha posto l’attenzione su una interessante tendenza: in un’epoca di crisi di valori (economici e spirituali), il vacanziero sceglie il turismo religioso.
«I luoghi delle religioni – riflette il Giornale – saranno le nuove mete turistiche, gli “itinera” spirituali evolvono dalla tradizione alla modernità e coinvolgeranno, nei prossimi mesi, oltre 300 milioni di persone nel mondo», dando vita a un giro d’affari enorme: stando ai dati del Wto-World Tourism Organization, le “forme di turismo motivazionale fondate su valori” spostano 18 miliardi di dollari.
Quello status di troppo
«Sono contrario a qualsiasi forma di esibizionismo, sia omo che eterosessuale»: la frase del sindaco di Roma, Gianni Alemanno, mi è tornata in mente leggendo una notizia di Panorama, che segnala “il reality per chi non porta la taglia 42“.
«Signore e signorine grandi forme di tutt’Italia – scrive il settimanale sul suo sito – uscite dall’ombra: è arrivato il momento del riscatto. Lo ha deciso Italia Uno che ha mandato in onda, ieri sera in prima serata, la puntata pilota di un nuovo reality show dal titolo significativo: Ciccia è bella».
Un messaggio frainteso
«Il punto centrale è che il cristianesimo non lo difendi brandendolo come un’ideologia, ma testimoniandolo nella vita quotidiana come risposta ai bisogni dell’uomo. La grande forza del cristianesimo, quella che colpisce e “contagia” il prossimo che incontriamo, è la possibilità per l’uomo di sperimentare una novità di vita»: la constatazione, molto evangelica, è di Giorgio Vittadini.
Nei giorni della polemica leghista contro le esortazioni espresse dal cardinale di Milano, il fondatore della Compagnia delle Opere centra meglio degli altri la questione e la sua frase, da sola, vale quanto un discorso: Cristo non può essere un’ideologia, un mezzo, un alibi per giustificare comportamenti che si scontrano con il suo insegnamento.
Un poster per pensare
“Basta prediche, Gesù è sui manifesti”: il Corriere annuncia una campagna di evangelizzazione dal sapore pubblicitario proposta a Brescia da don Luca Paitoni, cappellano nella clinica Poliambulanza.
Scrive il Corriere che per «evangelizzare e avvicinare sempre più persone a Dio il prete ha messo da parte prediche e benedizioni casa per casa, studiando una campagna pubblicitaria ad hoc: protagonista Gesù con “slogan” ispirati a passi del vangelo».
Il tutto su cartelloni da 10×5 metri distribuiti un po’ ovunque, dal centro alla tangenziale.