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La parola giusta
Pubblicato da pj
«L’Argentina, la cui popolazione cattolica è stimata al 91 per cento, è diventata questa mattina all’alba il primo paese dell’America latina ad autorizzare i matrimoni omosessuali in seguito a un voto storico al Senato trasmesso in diretta tv», scrive Repubblica.
Il quotidiano cita poi il capogruppo al Senato dei radicali all’opposizione, Gerardo Morales, secondo cui “La società argentina è cambiata: ci sono dei nuovi modelli famigliari”, considerazione che ha portato ad approvare “questa legge… pensata per tutelare i diritti delle minoranze“.
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Un film già visto
Pubblicato da pj
Forse quel giorno la commissione si è distratta. O forse il film è davvero scadente, tanto da non fare per niente paura alla maggioranza dei “giudici” deputati alla valutazione.
Sia come sia, un film horror che all’estero è stato vietato ai minori di 15 anni (Giappone), 12 (Francia), 18 (Germania), 21 (Singapore), in Italia potrà essere visto da chiunque: basterà pagare il biglietto e accomodarsi in sala senza fastidiosi controlli alla carta d’identità per verificare se lo spettatore abbia raggiunto la fatidica soglia dei 14 o dei 18 anni, i due limiti che la legge prevede in Italia per i film a rischio-sensibilità.
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Offerte speciali, proposte indecenti
Pubblicato da pj
«Ne ho dovuti lasciare a casa quaranta», si è sfogato sabato il mio vicino, caporeparto di un’azienda brianzola che produce mobili di qualità. Quaranta persone in cassa integrazione, quaranta famiglie che da oggi dovranno dare una robusta sforbiciata alle spese: non solo quelle superflue, anche quelle che non sono indispensabili ma caratterizzano la qualità della vita.
«Sono tempi duri per tutti», ho risposto con un sospiro alla sua amarezza. «No, non per tutti», ha replicato lui. «Duri per chi rispetta la legge», ha aggiunto.
E così ho scoperto una vicenda tutta italiana dove alcune aziende subiscono controlli precisi e puntuali, mentre altre vengono provvidenzialmente risparmiate.
«Hai presente, alla fine della superstrada?», mi ha chiesto. Sì, c’è il capannone di quella rinomata azienda che produce divani. «Facci caso – ha continuato -: luci sempre accese, lavorano a ciclo continuo, giorno e notte. Tutti orientali, personale con scarse competenze, poche pretese e certo non in regola. Logico che poi possono proporre un divano a 500 euro, mentre da noi costa il doppio».
Da cristiano e da consumatore non ho potuto evitare di interrogarmi. Molto spesso sentiamo proporre campagne di boicottaggio nei confronti di aziende che, dopo aver delocalizzato all’estero, offrono condizioni di lavoro improponibili a donne e minori.
Se la risposta dell’opinione pubblica, di fronte ad abusi così plateali, sembra inevitabile, è molto meno scontata una reazione nei confronti di chi gioca sporco ma senza toccare le categorie che toccano la nostra sensibilità.
Non si può fare a meno di riconoscere che anche l’azienda di cui sopra (quella che impiega stranieri senza offrire le dovute garanzie) ha un comportamento poco trasparente e poco etico, e che da questa sua politica commerciale ingorda discende una crisi le cui conseguenze toccano anche noi, i nostri vicini, i nostri familiari.
E allora, come cristiani, dovremmo fermarci a pensare. Faremmo bene a chiederci se possiamo predicare il “non rubare”, e poi accettare senza troppe remore un secondo lavoro in nero.
Faremmo bene a chiederci se possiamo tenere alta la nostra alterità morale, e allo stesso tempo accettare sconti che di morale hanno poco, perché discendono da un trattamento economico discutibile.
Faremmo bene a chiederci se l’etica che diciamo di vivere e che vogliamo mostrare a chi ci sta attorno possa essere così miope da ignorare bellamente i drammi causati da un’economia malata, per continuare ad avvalerci delle “vantaggiose offerte” proposte da aziende, banche, professionisti di cui non possiamo condividere i metodi, ma i cui prodotti ci fanno comodo.
Sì, forse faremmo bene a riflettere. Perché la coerenza è un valore più prezioso di qualsiasi offerta speciale.
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Tag: abusi, azienda, casa, cassa integrazione, coerenza, controlli, costi, crisi, cristiani, divani, divano, domande, donne, drammi, economia, estero, etica, familiari, garanzie, giochi, Lavoro, legge, metodi, minori, miopia, mobili, Morale, offerta, opinione pubblica, orientali, politica, predicare, prodotti, professionisti, proposte, qualità, regole, risposta, risposte, rubare, sconti, sensibilità, spese, stranieri, superfluo, superstrada, tempi, trasparenza, valore, vicini, Vita