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Islamicamente scorretto

Siamo convinti che l’islam sia una cosa seria. Davvero: l’islam è una religione plurisecolare con le sue regole, le sue interpretazioni, le sue sette, le sue correnti, e (purtroppo) i suoi estremismi. Questo non significa, naturalmente, condividerne il messaggio: significa semplicemente rispettare chi ci vive vicino e ha una cultura, una religione, una sensibilità diversa dalla nostra.

Per questo ci siamo stupiti. Abbiamo visto ridicolizzare l’islam da parte di un suo autorevole esponente. Gheddafi, a Roma, ha voluto spiegare i dettami di Maometto a un gruppo di persone: persone selezionate per sesso, misure e aspetto fisico. Dovevano essere di bell’aspetto, alte almeno un metro e 75 centimetri, portare la taglia 42. Sul piano metodologico non c’è niente di strano, conoscendo le bizzarrie di un personaggio cui è concesso per convenzione di fare il bello e il cattivo tempo.

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Una donna all'improvviso

«Finalmente una donna reale nelle riviste di moda!», esultano le lettrici del mensile americano Glamour. Il merito della rivista? Aver pubblicato, tra le tante immagini di diafane modelle dall’appetito precario, la foto di una donna dalle misure ragionevoli e proporzionate: 180 cm di altezza per ottanta chili.

La foto, piccola e defilata, è diventata subito un’icona e ha fatto impazzire le lettrici, evidentemente stufe di veder presentare le collezioni di moda su modelle che sembrano sempre più appendiabiti semoventi.

Una reazione, quella delle lettrici, che ha spiazzato tutti, in primis la redazione: «Tutto questo mi ha fatto pensare, dobbiamo riconsiderare la scelta delle nostre modelle», riflette il direttore della testata, Cindi Leive.

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Una donna all’improvviso

«Finalmente una donna reale nelle riviste di moda!», esultano le lettrici del mensile americano Glamour. Il merito della rivista? Aver pubblicato, tra le tante immagini di diafane modelle dall’appetito precario, la foto di una donna dalle misure ragionevoli e proporzionate: 180 cm di altezza per ottanta chili.

La foto, piccola e defilata, è diventata subito un’icona e ha fatto impazzire le lettrici, evidentemente stufe di veder presentare le collezioni di moda su modelle che sembrano sempre più appendiabiti semoventi.

Una reazione, quella delle lettrici, che ha spiazzato tutti, in primis la redazione: «Tutto questo mi ha fatto pensare, dobbiamo riconsiderare la scelta delle nostre modelle», riflette il direttore della testata, Cindi Leive.

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Felicità gonfiate

«Nel mondo dello spettacolo rifarsi è un’ossessione. La plastica in tv mette in moto una reazione a catena: mi arrangio con il botulino, ma non so quanto resisterò»: parole di una starlette nota al pubblico italiano. Ai suoi esordi, nelle interviste, erano per lei motivo di vanto le sue vistose protesi mammarie, dichiarando che aveva deciso di maggiorare le sue misure per per ottenere la notorietà.

Qualche lustro dopo la ritroviamo a lanciare l’allarme: dei suoi pregi acquisiti parla oggi come di un drammatico circolo vizioso, che costringe al rilancio continuo per non cedere ai segni del tempo. I suoi punti di forza sono diventati allo stesso tempo un idolo e una dipendenza (“un’ossessione”).

Una situazione drammatica sul piano umano, perfino disperata sul piano estetico («mi arrangio con il botulino, ma non so quanto resisterò»), che presenta tristemente il conto alle dichiarazioni ammiccanti e sostenute dell’epoca, quando alla soubrette sembrava sarebbe bastata qualche misura in più per essere felice.

Chissà se oggi, risvegliata dall’anestesia cui la celebrità l’ha sottoposta, ha colto la falsità dell’accostamento tra la felicità – quella vera – e fama, denaro, eccessi.

Chissà se, delusa da una vita a fondo cieco, avrà il coraggio di cercare una via alternativa, o se invece vorrà rilanciare fino all’ultimo, nella disperazione di una decadenza che i continui interventi estetici accelereranno.

E chissà se la sua (triste) vicenda potrà essere un monito per chi continua a vedere nel personaggio televisivo un essere che rasenta la perfezione, da mitizzare e invidiare, o per chi aspira a entrare nel rutilante mondo dello spettacolo.