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Rosso (al) blasfemo
A volte, a leggere certe notizie, sembra davvero di riscoprire l’acqua calda. La Federazione italiana gioco calcio ha deciso di proibire le bestemmie in campo, che potranno venir sanzionate subito dall’arbitro con l’espulsione del giocatore blasfemo, o nei giorni successivi dalla procura federale sulla base della prova televisiva.
Una norma che viene accolta con soddisfazione dal presidente del Coni, Petrucci, secondo cui «non è una guerra santa ma una questione di rispetto e di etica».
Se anche Bill dice basta
Se si è stufato lui, figurarsi noi. Bill Gates, fondatore dell’informatica di consumo, autore dei programmi e dei problemi dei nostri computer, annuncia la sua decisione di lasciare Facebook: il suo profilo sul social network più diffuso al mondo, infatti, era diventato ingestibile, con le diecimila richieste di amicizia che lo hanno raggiunto.
«Mi sono reso conto che si trattava di un’enorme perdita di tempo… Era diventato ingestibile, alla fine ho dovuto rinunciare» ha spiegato.
Diplomatico silenzio
Fa riflettere la vicenda di James Hudson, viceconsole britannico in Russia che ha perso il lavoro (e la faccia) dopo una serata organizzata per lui dai servizi segreti del Paese ospitante.
37 anni, una brillante carriera diplomatica, Hudson si è fatto tentare da una notte brava con due signorine russe non propriamente disinteressate: professioniste (in tutti i sensi) ben addestrate, hanno ripreso in un video bevute e approcci, per poi far filtrare tutto in rete.
Hudson, insomma, è caduto in trappola. Il suo (opinabile) privato è diventato pubblico su scala globale, e la sua carriera si è conclusa prematuramente e ingloriosamente.
L'ultimo spettacolo di Jacko
«Il re del pop deve ora piegare le ginocchia davanti al Re dei re»: così il pastore Lucius Smith ha concluso ieri sera a Los Angeles il memorial dedicato a Michael Jackson.
Niente da dire: in fatto di show gli americani sono maestri, e la cerimonia di commiato dedicata a Jacko è stata sobria, ma allo stesso tempo coinvolgente e a tratti perfino commovente, come si conviene a un addio.
L’ultimo spettacolo di Jacko
«Il re del pop deve ora piegare le ginocchia davanti al Re dei re»: così il pastore Lucius Smith ha concluso ieri sera a Los Angeles il memorial dedicato a Michael Jackson.
Niente da dire: in fatto di show gli americani sono maestri, e la cerimonia di commiato dedicata a Jacko è stata sobria, ma allo stesso tempo coinvolgente e a tratti perfino commovente, come si conviene a un addio.
Tutto in un cognome
Set 7
Pubblicato da pj
«Perché dovremmo portare solo il cognome paterno?»: è una discussione che dal Sessantotto, con maggiore o minore realismo, ciclicamente riprende quota anche nel nostro paese. Da qualche settimana se ne riparla per la proposta di legge del deputato Giulia Bongiorno, che prevede – qualora approvata – l’assunzione obbligatoria del doppio cognome per tutti i cittadini neonati.
Non dovrebbe trattarsi di una norma retroattiva, per cui saremo graziati dall’imparare una nuova firma alla nostra non più tenera età, e l’incombenza spetterà solo ai nuovi arrivati.
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7 commenti
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