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Giochi pericolosi
24 milioni di italiani, il 43% della popolazione dai 4 anni in su, si diletta con i videogiochi. O meglio, con l’evoluzione di quelli che una volta erano i videogames, e che oggi – potenza della tecnologia – costituiscono un’esperienza di un’intensità molto diversa da quella che si poteva provare, appena vent’anni fa, quando ci si sfidava tra i pixel sgranati di un Atari, un Commodore 64 o un Ibm.
Giocare, oggi, significa vivere un’esistenza virtuale interagendo in contemporanea con decine di persone presenti in qualsiasi parte del mondo; e se per chi gioca è un divertimento totalizzante, chi si limita a guardare la sfida ritrova sullo schermo la piacevolezza di un film con una trama che si dipana in tempo reale.
L’amore alla prova del fuoco
Il Dove World Outreach Center di Gainesville, in Florida – che nel sito ufficiale si definisce “una Chiesa neotestamentaria basata sulla Bibbia, la Parola di Dio” -, per ricordare l’11 settembre lancia la giornata internazionale “Brucia una copia del Corano”: «l’11 settembre – spiegano su Facebook -, dalle 18 alle 21, bruceremo il Corano in ricordo delle vittime e per opporci pubblicamente alla malvagità dell’islam. L’islam è diabolico!».
Nella pagina (che ha ottenuto l’apprezzamento di oltre cinquemila persone) si registra un serrato confronto tra sostenitori e detrattori dell’iniziativa (sono questi ultimi, a onor del vero, a proporre gli interventi più arguti), e da qui a settembre probabilmente i toni si accenderanno ulteriormente (che poi, forse, è l’obiettivo cui mirano gli organizzatori dell’iniziativa).
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