Archivi Blog
Nomi da cani
Un commerciante marocchino porta una donna milanese davanti al Tribunale degli animali di Milano per una questione… da cani: la richiesta è «che la signora cinquantenne di religione cristiana cambi il nome al suo Mosè in quanto – a suo dire – nasconderebbe un richiamo religioso offensivo per la sua persona».
Farà sorridere, ma è successo davvero, in seguito a una scaramuccia (tra cani, e poi tra proprietari) a Parco Sempione.
Sia chiaro, non è il caso di avviare crociate: abbiamo problemi ben maggiori e motivi di indignazione molto più pressanti.
Dobbiamo però confessare che non ci ha mai convinto l’idea di chiamare un cane con il nome di un essere umano: sarà pure il migliore amico dell’uomo, ma resta un animale, e suona piuttosto bizzarro, al parco, sentirsi chiamare e scoprire che invece il richiamo era rivolto a un setter.
Qualche malizioso ricorderà che ormai sono gli uomini a usare nomi da cani, a partire dai nomi che i personaggi famosi impartiscono ai loro figli per concedersi qualche minuto di visibilità ulteriore.
Difficile darsi una regola quando non c’è più logica né buonsenso.
Eppure, nonostante questo – e forse proprio per compensare queste assenze – non dovremmo transigere da un punto fermo: il rispetto.
Si può non amare, ma non è giusto illudere chi ama. Si può non credere, ma è opportuno non offendere chi crede. Forse la richiesta del signore musulmano è strumentale e un po’ capziosa («alquanto stranuccio che a chiedere il cambio di nome non sia un cittadino di fede ebraica, bensì un musulmano», commenta La Stampa), ma molti altri avrebbero potuto fare la sua stessa osservazione: perché chiamare un cane con il nome di uno tra i più grandi profeti della Bibbia, padre della nazione ebraica, tra i personaggi biblici più ammirati anche in ambito cristiano?
Forse manca la fantasia per inventarsi qualcosa di diverso. O, forse, la risposta è ancora più agghiacciante, ma non così improbabile nel nostro paese: la signora ha dato al suo cane quel nome ignorandone l’origine biblica, convinta che si trattasse semplicemente di un personaggio di fantasia, protagonista di quel cartone animato così di moda qualche anno fa.