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Buoni maestri

Ricomincia la scuola. Tornano in aula otto milioni di ragazzi e 700 mila docenti, e si apre con i consueti problemi: strutture inadeguate, precari senza certezze, regole poco certe e una certa dose di disinformazione su cause e rimedi, proposte e riforme.

Eppure, nonostante gli acciacchi e i rattoppi, malgrado in troppi la vedano come un parcheggio per i figli o un diplomificio, una sorta di Facebook non virtuale o una palestra di bravate, la scuola resta un pilastro nella nostra società.
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Pugni alla coscienza

Diciott’anni, due pugni e una vita sulla coscienza. Ci si può rovinare l’esistenza anche così, dando in escandescenze per difendere un diritto inesistente e un atto palesemente antisociale.

È successo a Torino dove un settantaseienne è stato preso a pugni in faccia da un giovinastro che insisteva per salire in bicicletta sul bus. L’autista, una donna, non sapeva più quali armi usare per convincerlo a restare a terra, e l’uomo, con un passato da tramviere, è intervenuto per rasserenare il ragazzotto. A onor del vero non sappiamo ancora se l’ictus che ha ucciso l’anziano sia stato una conseguenza diretta dei pugni presi sul bus, anche se la logica e il buonsenso lo suggerirebbero.
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Finché non costa niente

I gestori dei locali notturni di Jesolo hanno deciso di lamentarsi per i troppi controlli che le forze dell’ordine stanno effettuando, in questa estate 2009, controlli che «danneggiano l’immagine turistica della città».

La polizia, per bocca del suo portavoce, risponde quasi incredula alle proteste: «Ci dicano loro cosa dobbiamo fare. Senza questi controlli non ci può essere sicurezza, altrimenti si rischia di fare solo propaganda fine a se stessa».

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Dal giusto al bene

Di falsi invalidi è pieno il nostro paese: dai telefonisti sordi ai ciechi con la patente, periodicamente emergono casi emblematici di un malcostume nazionale. D’altronde c’è da capirli: in mancanza di un’etica solida, non è facile dire no a un’indennità integrativa anche quando non se ne avrebbe il diritto. Lo fanno tutti, perché io no?

Ma non è solo questione di soldi: si sa, il denaro va e viene, e qualche espediente per riempire il portafogli si trova sempre. Quello che è difficile recuperare in altro modo è il privilegio. Il privilegio del contrassegno.

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