Archivi Blog
L’incubo del limite
Due notizie. Raccontano storie molto diverse, sono riferite da quotidiani diversi, risultano ambientate in località diverse, eppure sembrano collegate tra loro da un comune denominatore.
La prima vicenda si svolge nelle aule del tribunale di Salerno, dove un giudice ha stabilito con una sentenza la liceità della «diagnosi genetica pre-impianto e all’accesso alle tecniche di fecondazione assistita nei confronti di una coppia fertile, portatrice di una grave malattia ereditaria».
Soluzioni trascurate
Si chiama papilloma ma, dietro al nome rassicurante, si nasconde un virus. Si tratta di una infezione che causa il tumore al collo dell’utero. Per prevenire la malattia in Gran Bretagna è stata stabilita la vaccinazione semi-obbligatoria (“fortemente raccomandata”) di tutte le ragazze tra i 12 e i 15 anni, che viene somministrata direttamente a scuola.
Proprio in seguito a questa azione di profilassi, però, una ragazza di 14 anni ha perso la vita. Si tratta del primo caso, causato forse da “una reazione rara al vaccino”, o a “qualche condizione medica preesistente”.
Il pericolo delle porte scorrevoli
A volte è davvero questione di un minuto.
A margine dello scontro aereo sul fiume Hudson tra un aereo da turismo e un elicottero, il Corriere dedicava un articolo a “Quelli che devono la vita a un minuto di ritardo”: come la madre che ha perso il volo fatale grazie al figlio adolescente che indugiava da Starbucks. In occasione di altre tragedie aeree è stato merito di «un ritardo, la sveglia difettosa, il traffico sulla strada dell’aeroporto».
La nostra vita, viene davvero da pensare, è appesa a un filo, e la differenza tra vivere e morire è questione di apparenti coincidenze. C’è chi, fatalisticamente, sostiene che “se è il momento, succederà comunque“, e chi ritiene che siano le nostre scelte a fare la differenza, perché tutto sarebbe stato diverso “se non fossi stato lì, se non avessi incontrato quella persona, se non mi fossi attardato…”.
Il costo di un impegno
«È finita l’epoca del tutto gratis», ha annunciato il magnate dei media Rupert Murdoch: lo ha stabilito dopo aver annunciato una perdita di tre miliardi di dollari, nell’ultimo anno, da parte del suo gruppo multimediale – che, tra gli altri, comprende Wall Street Journal, Times, Sun e la piattaforma satellitare Sky -.
La notizia era nell’aria già da tempo, e probabilmente già in molti avrebbero voluto sanare l’anomalia per la quale è normale comprare il giornale o pagare la tv satellitare, ma ogni contenuto presente su Internet deve essere sempre e comunque gratis.
Finché non costa niente
I gestori dei locali notturni di Jesolo hanno deciso di lamentarsi per i troppi controlli che le forze dell’ordine stanno effettuando, in questa estate 2009, controlli che «danneggiano l’immagine turistica della città».
La polizia, per bocca del suo portavoce, risponde quasi incredula alle proteste: «Ci dicano loro cosa dobbiamo fare. Senza questi controlli non ci può essere sicurezza, altrimenti si rischia di fare solo propaganda fine a se stessa».
Se basta un libro
A volte basta un’idea. In questi giorni nelle principali stazioni della metropolitana milanese si trovano alcuni nuovi espositori: sembrano “vetrine” per banali depliant, e invece contengono libri. Concisi, spartani, ma libri.
Si tratta di un’iniziativa interessante: libretti brevi, racconti stampati in formato tascabile e su carta riciclata, che è possibile prelevare gratuitamente per ingannare il tempo tra un viaggio e l’altro.
Il progetto, promosso dall’Associazione Laboratorio E20 e sostenuto economicamente dal Comune di Milano, alla sua ottava edizione propone 13 titoli, dodici racconti e una raccolta di opere di otto poeti, tutti autori esordienti e sotto i 35 anni, i cui lavori sono stati selezionati tra più di un migliaio di opere.
Quattro milioni e mezzo le copie totali stampate, arricchite da copertine che a loro volta sono opere di giovani disegnatori scelti attraverso un concorso parallelo.
L’idea, si diceva, è buona. A fronte di un costo tutto sommato limitato (a prescindere dal finanziamento pubblico) è possibile raggiungere decine (o centinaia) di migliaia di persone che fanno a gara per leggere (e collezionare) i volumetti.
Chissà: magari potrebbe essere uno spunto utile per chi si interroga su quali siano i modi migliori, nel 2009, per raggiungere una società frettolosa, distratta, ma atterrita dalla noia. E affamata di risposte.