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Il trionfo dell'alibi
Pubblicato da pj
La notizia delle dimissioni di Dino Boffo, direttore di Avvenire, mi ha provocato lo stesso senso di smarrimento che mi aveva colto il 28 agosto scorso, di fronte alla prima pagina del Giornale. Un titolo urlato, un attacco personale nei confronti di un collega che ha espresso con sobrietà alcune obiezioni sulla moralità del premier. Niente a che vedere con le campagne mediatiche di altre testate, anche cattoliche, che in questi mesi avevano lanciato accuse e insinuazioni contro il Presidente del Consiglio: insomma, sembrava un caso montato sulla persona sbagliata.
Inizialmente l’avevamo presa come una campagna mediatica del Giornale, e lo stesso Berlusconi aveva assicurato di non essere al corrente della scelta di Feltri. Oggi che il fronte si allarga a un’altra testata di famiglia, qualche dubbio comincia a sorgere.
E, di fronte al rischio di una balcanizzazione del conflitto, viene infine da pensare che Dino Boffo abbia fatto bene.
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Tag: accuse, alibi, archivi, attacco, Berlusconi, Bibbia, cattoliche, coerenza, comunicazione, contestazioni, conti, costanza, cristiani, Cristo, cronache, difesa, dimissioni, errori, etica, famiglia, fede, Feltri, Forum, gioco, giornale, imbarazzi, inadatti, insinuazioni, liberale, massacro, meticoloso, Morale, moralità, nomi, notizia, occasione, onore, pagina, Paolo, peccato, persecutore, Pietro, premier, Presidente del Consiglio, protagonista, pulpito, raccomandare, ravvedimento, richiesta, riservatezza, scelte, sconfitta, scrificio, significato, smarrimento, spietato, successo, terzi, testata, titolo, trasparaenza, Vangelo, vicende, vittoria
Il trionfo dell’alibi
Pubblicato da pj
La notizia delle dimissioni di Dino Boffo, direttore di Avvenire, mi ha provocato lo stesso senso di smarrimento che mi aveva colto il 28 agosto scorso, di fronte alla prima pagina del Giornale. Un titolo urlato, un attacco personale nei confronti di un collega che ha espresso con sobrietà alcune obiezioni sulla moralità del premier. Niente a che vedere con le campagne mediatiche di altre testate, anche cattoliche, che in questi mesi avevano lanciato accuse e insinuazioni contro il Presidente del Consiglio: insomma, sembrava un caso montato sulla persona sbagliata.
Inizialmente l’avevamo presa come una campagna mediatica del Giornale, e lo stesso Berlusconi aveva assicurato di non essere al corrente della scelta di Feltri. Oggi che il fronte si allarga a un’altra testata di famiglia, qualche dubbio comincia a sorgere.
E, di fronte al rischio di una balcanizzazione del conflitto, viene infine da pensare che Dino Boffo abbia fatto bene.
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Tag: accuse, alibi, archivi, attacco, Berlusconi, Bibbia, cattoliche, coerenza, comunicazione, contestazioni, conti, costanza, cristiani, Cristo, cronache, difesa, dimissioni, errori, etica, famiglia, fede, Feltri, Forum, gioco, giornale, imbarazzi, inadatti, insinuazioni, liberale, massacro, meticoloso, Morale, moralità, nomi, notizia, occasione, onore, pagina, Paolo, peccato, persecutore, Pietro, premier, Presidente del Consiglio, protagonista, pulpito, raccomandare, ravvedimento, richiesta, riservatezza, scelte, sconfitta, scrificio, significato, smarrimento, spietato, successo, terzi, testata, titolo, trasparaenza, Vangelo, vicende, vittoria
Quella fede che stona
Pubblicato da pj
Scandalo a sinistra britannica: l’ex premier laburista Tony Blair inaugura una rubrica su un periodico di grande tradizione rossa, il New Statesman, dove parla di fede. Fin dal titolo: Faith Column, colonna della fede.
Certo che deve essere una bella botta svegliarsi una mattina e sentire un leader della sinistra pontificare su un periodico di sinistra sulla rilevanza della fede e l’importanza della religione.
Proprio a sinistra, dove la religione è sempre stata l’oppio dei popoli, o nella migliore delle eventualità un happy hour per bigotti, ecco spuntare un elemento degenere riferirsi alla spiritualità, alla dottrina cristiana, parlare di conversione. Un rinnegato dal nome altisonante, per giunta, che cura una rubrica da orticaria.
Eppure i vignettisti ce la stanno mettendo tutta per ridicolizzare le convinzioni e i precetti cristiani, anestetizzando il senso spirituale degli europei. Eppure l’Onu fa di tutto per mettere in minoranza la cultura giudaico-cristiana (anche Israele, ma quello è un altro discorso) con i suoi inutili principi. Eppure l’Unione europea si dedica con grande impegno a eliminare i riferimenti cristiani perfino dal linguaggio, spingendo i governi nazionali verso un politicamente corretto da operetta.
Insomma: tutti si danno da fare, e proprio Blair si mette di traverso, rischiando di vanificare un lavoro certosino e decisivo mirato a un futuro libero ed egualitario, dove tutti siano liberi di sbagliare senza sentirsi in colpa?
Che in Italia la sinistra si trovi guidata da un democristiano è, tutto sommato, una parentesi innocua verso il successo del relativismo. Ma è accettabile che un alfiere della sinistra europea si faccia prendere dai dubbi e riconosca l’esistenza di un valore superiore alla coscienza individuale?
Eppure è così. Nel suo primo intervento Blair si è limitato a spiegare “Perché Dio riguarda tutti noi”, teorizzando la religione come chiave per la comprensione del XXI secolo. Chissà cosa si inventerà sui prossimi numeri.
E allora sì, possiamo capire il disagio. Un imbarazzo simile non deve essere per niente facile da mandare giù.
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Tag: anestesia, bigotti, britannici, comprensione, conversione, convinzioni, coscienza intervento, cristiani, democristiano, Dio, disagio, dottrina, errore, europei, Faith Column, fede, giudaico-cristiana, governo, imbarazzo, Israele, Italia, laburisti, Lavoro, Linguaggio, minoranza, New Statesman, Onu, operetta, orticaria, periodico, politica, precetti, premier, relativismo, religione, ridicolo, rinnegato, rubrica, scandalo, sinistra, spiritualità, Tony Blair, uguaglianza, Unione Europea, vignette