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Distributori di illusioni
Ha ragione chi dice che il distributore automatico di profilattici non è la soluzione ai problemi dei giovani. Semmai una pezza che però, come spesso capita in questi casi, rischia di venir vista come un incoraggiamento verso una condotta che, si vuole far credere, è comune alla stragrande maggioranza dei giovani e quindi – per un sillogismo bacato – è automaticamente “giusta” per i tempi in cui viviamo.
Sbaglia, dunque, chi incoraggia la libertà di costumi: basterebbe uno sguardo responsabile sulle statistiche per farsene un’idea. O, magari, basterebbe guardare in faccia questi giovani che crescono troppo in fretta perdendosi il meglio dell’infanzia, dell’adolescenza e – temiamo – dell’età adulta.
Riconoscenza mancata
La Bibbia è uno “straordinario strumento che abbiamo”: parola di Ingrid Betancourt, che proprio di Sacre Scritture ha discusso con Benedetto XVI.
«Parlando con lui – ha spiegato – siamo giunti alla conclusione che è necessario che le persone capiscano cosa è la Bibbia. Per molti è un libro polveroso che puzza di naftalina, nemmeno io l’avevo mai letta prima del mio sequestro. Nella selva l’ho letta e riletta e ho trovato risposte a tutto, è un libro geniale».
Betancourt peraltro conclude che «è importante… avere una dimensione spirituale della vita, leggendo la Bibbia o anche il Corano».
Sarebbe interessante sapere se il Corano l’ha davvero letto, magari in condizioni altrettanto disagiate, o se si è trattato solo di una doverosa concessione al politicamente corretto di una spiritualità confusa.
Sia come sia, forse il libro che l’accompagnata nei sei anni passati come prigioniera delle Farc colombiane nella foresta amazzonica meritava qualche grammo di riconoscenza in più rispetto ad altri testi.