Archivi Blog
La parola giusta
«L’Argentina, la cui popolazione cattolica è stimata al 91 per cento, è diventata questa mattina all’alba il primo paese dell’America latina ad autorizzare i matrimoni omosessuali in seguito a un voto storico al Senato trasmesso in diretta tv», scrive Repubblica.
Il quotidiano cita poi il capogruppo al Senato dei radicali all’opposizione, Gerardo Morales, secondo cui “La società argentina è cambiata: ci sono dei nuovi modelli famigliari”, considerazione che ha portato ad approvare “questa legge… pensata per tutelare i diritti delle minoranze“.
Le paure della Fifa
Riecco la Fifa inflessibile, severa, rigida ed equidistante. Ne sentivamo la necessità: in un mondo del calcio dove la furbata è all’ordine del giorno, dove i soldi portano a intrallazzi e malversazioni, dove i problemi dello sport si sommano a quelli della geopolitica, ecco che la Fifa riprende il suo ruolo di custode della pace e dell’ortodossia.
Sì, ne sentivamo il bisogno: faceva troppo male sapere che Blatter e soci avevano glissato con un sorriso sul caso Henry, su quel colpo di mano voluto e rivendicato, grazie al quale la Francia aveva segnato il gol decisivo per accedere alla fase finale della Coppa del mondo. L’Irlanda aveva rivendicato i suoi diritti, esponendo le sue ragioni e chiedendo giustizia: la ripetizione della partita o l’accesso ai Mondiali come 33.ma squadra.
Blatter, come sempre, aveva sfoderato il suo sorriso da politico promettendo di pensarci, e poi come sempre aveva detto che no, non si poteva fare: chi aveva avuto, aveva avuto; chi aveva dato, aveva dato. Così parlò la Fifa in quell’occasione, e la soluzione puzzava di opportunismo, o di interessi sporcati da principi diversi rispetto a quelli rivendicati – d’accordo, erano le Olimpiadi e non i Mondiali di calcio – da De Coubertain.
Il ritmo del messaggio
“God is my dj”, si intitolava la tournée musical-teatrale che Alice portava in giro per l’Italia tra brani sacri e pezzi meno convenzionali.
Chissà se l’iperbole di quello slogan ha qualche parte nella decisione della diocesi cattolica di Genova, che sulla spiaggia di Arenzano ha inaugurato la prima “discoteca cristiana”: l’obiettivo è «far ballare d’estate i turisti e i parrocchiani in allegria, pregando e divertendosi».
Amore in corso
Parlare di “Partito dell’amore”, come fa oggi il Corriere richiamando le parole di Berlusconi, fa tornare in mente un’esperienza piuttosto bizzarra – e ininfluente – di quasi vent’anni fa, segno che la memoria di politici e notisti non è poi così esercitata.
Se il nome non è nuovo, lo è la proposta di abbassare i toni, che per una volta arriva da un leader politico e non dal Presidente della Repubblica.
Un messaggio frainteso
«Il punto centrale è che il cristianesimo non lo difendi brandendolo come un’ideologia, ma testimoniandolo nella vita quotidiana come risposta ai bisogni dell’uomo. La grande forza del cristianesimo, quella che colpisce e “contagia” il prossimo che incontriamo, è la possibilità per l’uomo di sperimentare una novità di vita»: la constatazione, molto evangelica, è di Giorgio Vittadini.
Nei giorni della polemica leghista contro le esortazioni espresse dal cardinale di Milano, il fondatore della Compagnia delle Opere centra meglio degli altri la questione e la sua frase, da sola, vale quanto un discorso: Cristo non può essere un’ideologia, un mezzo, un alibi per giustificare comportamenti che si scontrano con il suo insegnamento.
Dietro ai principi
Il caso di Abano Terme ormai lo conoscono tutti: una mamma italofinlandese si è opposta alla presenza di crocifissi nella scuola frequentata dai figli, ottenendo soddisfazione da parte della Corte europea per i diritti dell’uomo.
Meno nota è la vicenda di un insegnante di Vallio Terme (Brescia), che nel lontano 1991 ebbe da ridire sui simboli presenti nelle aule della scuola elementare, sollevando una vibrata reazione degli altri insegnanti e dei genitori.
Islamicamente scorretto
Siamo convinti che l’islam sia una cosa seria. Davvero: l’islam è una religione plurisecolare con le sue regole, le sue interpretazioni, le sue sette, le sue correnti, e (purtroppo) i suoi estremismi. Questo non significa, naturalmente, condividerne il messaggio: significa semplicemente rispettare chi ci vive vicino e ha una cultura, una religione, una sensibilità diversa dalla nostra.
Per questo ci siamo stupiti. Abbiamo visto ridicolizzare l’islam da parte di un suo autorevole esponente. Gheddafi, a Roma, ha voluto spiegare i dettami di Maometto a un gruppo di persone: persone selezionate per sesso, misure e aspetto fisico. Dovevano essere di bell’aspetto, alte almeno un metro e 75 centimetri, portare la taglia 42. Sul piano metodologico non c’è niente di strano, conoscendo le bizzarrie di un personaggio cui è concesso per convenzione di fare il bello e il cattivo tempo.
Rispetto per i vivi
I familiari di una docente atea, deceduta presso una struttura sanitaria padovana, «hanno protestato – scrive il Gazzettino – per la “minaccia” del cappellano che intendeva benedire la salma nonostante l’opposizione della figlia».
La defunta era una docente universitaria 75.enne che da quattro mesi era ricoverata come terminale; dopo essersi «spenta in serenità – denunciano i parenti – un sacerdote voleva entrare in stanza e quando la figlia si è opposta è stata insultata, il sacerdote ha detto che quella era casa sua, che lì faceva quello che voleva e che sarebbe ripassato dopo quando i parenti fossero andati via».
Speriamo vivamente che i termini del confronto siano stati in realtà meno concitati di quanto raccontato dai parenti, ma se i fatti corrispondono almeno in minima parte al vero è necessaria una riflessione.
Fuori tempo massimo
«Vittoria!» – «Vergogna!»
Le reazioni del mondo evangelico alla sentenza di Strasburgo sulla rimozione dei crocifissi nelle aule scolastiche italiane non potevano essere più antitetiche. Posizioni diverse e legittime, che si basano su considerazioni opposte. Da un lato una tendenza laicista che, spesso, deborda su posizioni di principio anticattoliche, senza se e senza ma; dall’altro una linea meno rigida, più comprensiva, che però rischia di passare per una manovra di ripiegamento.
Leggi il resto di questa voce
Rick Warren è sbarcato in Europa
Dic 4
Pubblicato da pj
Ieri, giovedì 3 dicembre, sul Foglio è uscito un mio articolo di analisi sul fenomeno Warren; il contributo inaugura la mia collaborazione con il quotidiano di Giuliano Ferrara. Ve lo ripropongo qui, e resto in attesa dei vostri commenti.
IL PASTORE CHE HA BENEDETTO LA PRESIDENZA OBAMA È SBARCATO IN EUROPA
Il grande pubblico ha scoperto Rick Warren il 20 gennaio scorso, quando davanti a Capitol Hill ha innalzato la tradizionale preghiera di benedizione per l’insediamento di Barack Obama: la paciosa e rassicurante sagoma del pastore che trent’anni fa ha fondato in California la Saddleback Church di Lake Forest rappresenta un cambiamento di forma e di sostanza che non è sfuggito agli esperti.
Leggi il resto di questa voce →
Pubblicato su Uncategorized
Lascia un commento
Tag: aiutare, America, analisi, anglosassone, anime, approccio, appuntamenti, articolo, attualità, Barack Obama, benedizione, Billy Graham, California, cambiamento, Capitol Hill, Casa Bianca, chiesa, chiese, collaborazione, colonialismi, commenti, conclamato, contesto, continuità, contributo, conversione, costruire, cristianesimo, crociate, date, decenni, dicembre, diffusione, economia, efficaci, esempi, esigenze, esperienze, esperti, europa, fede, fenomeno, Ferrara, George Bush jr, Giovani, idee, impegno, insediamento, intenzioni, italiani, Lake Forest, metodi, missionaria, mondo, Obama, organizzando, passaggio, passione, pastore, pastori, Paul Kagame, pditalia.blogspot.com, persone, Polonia, predicazione, Preghiera, presidenza, Principi, pubblico, Purpose & peace plan, quotidiano, rappresentanze, religione, Rick Warren, riflessione, risultati, Romania, Ruanda, ruolo, Saddleback Church, sagoma, satellite, servizio, sostanza, stadi, statunitensi, superiorità, temi, The purpose driven church, tradizionale, Tradizione, valori, Vangelo, Veccchio Continente, viaggio, Warren