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La storia che passa

Un vecchietto trasandato cammina sotto la pioggia sulle strade di Long Branch, in New Jersey. Agli occhi di chi lo vede il suo atteggiamento è “strano” – pare che negli USA, ormai, tutti siano sospetti – e per questo chiama la polizia.

Arriva una giovane agente, gli chiede i documenti ma l’uomo non li ha, anche se si identifica senza difficoltà: «Sono Bob Dylan», deve aver detto, o qualcosa di simile.

Niente da fare: l’agente lo carica in auto e lo accompagna al suo albergo, dove «quello che credeva solo un “vecchio eccentrico” era davvero Bob Dylan».

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Se basta un libro

A volte basta un’idea. In questi giorni nelle principali stazioni della metropolitana milanese si trovano alcuni nuovi espositori: sembrano “vetrine” per banali depliant, e invece contengono libri. Concisi, spartani, ma libri.

Si tratta di un’iniziativa interessante: libretti brevi, racconti stampati in formato tascabile e su carta riciclata, che è possibile prelevare gratuitamente per ingannare il tempo tra un viaggio e l’altro.

Il progetto, promosso dall’Associazione Laboratorio E20 e sostenuto economicamente dal Comune di Milano, alla sua ottava edizione propone 13 titoli, dodici racconti e una raccolta di opere di otto poeti, tutti autori esordienti e sotto i 35 anni, i cui lavori sono stati selezionati tra più di un migliaio di opere.

Quattro milioni e mezzo le copie totali stampate, arricchite da copertine che a loro volta sono opere di giovani disegnatori scelti attraverso un concorso parallelo.

L’idea, si diceva, è buona. A fronte di un costo tutto sommato limitato (a prescindere dal finanziamento pubblico) è possibile raggiungere decine (o centinaia) di migliaia di persone che fanno a gara per leggere (e collezionare) i volumetti.

Chissà: magari potrebbe essere uno spunto utile per chi si interroga su quali siano i modi migliori, nel 2009, per raggiungere una società frettolosa, distratta, ma atterrita dalla noia. E affamata di risposte.