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La vita garbata di Raimondo Vianello

L’addio di un personaggio famoso porta con sé uno strascico di reazioni: dichiarazioni commosse, speciali televisivi, retrospettive e reminiscenze legate al suo impegno o alla sua carriera si susseguono per giorni, in misura direttamente proporzionale alla sua fama e alla sintonia con il pubblico.

La scomparsa di Raimondo Vianello non farà eccezione, ed è giusto così: un profluvio di parole e immagini ci racconterà di un personaggio diverso, di quelli che per stile e sobrietà si possono definire solamente come “d’altri tempi“.

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Vite d’azzardo

Che i soldi non facciano la felicità è una certezza. Che vincere alla lotteria possa portare più svantaggi che vantaggi, è stato segnalato molte volte: giocare d’azzardo rilascia endorfine e quindi può portare a una dipendenza, e anche chi ne fosse immune rischia di non resistere al meccanismo della rivalsa (“devo recuperare quel che ho perso”), trascinato in un pozzo senza fondo di giocate senza esito, fino a ritrovarsi sul lastrico.

Insomma, che il gioco d’azzardo sia una piaga sociale e tenersene lontani sia meglio è fuori di dubbio: paradossalmente lo ammettono a mezza bocca perfino alcuni gestori di lotterie istantanee, casinò online e affini, nel momento in cui raccomandano di “giocare responsabilmente”.

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Fame di fede

“Meglio il successo sul lavoro o la felicità privata?“, chiede l’editorialista americano David Brooks in un articolo riportato dal Corriere.

«Se ci mettete più di tre secondi per rispondere alla mia domanda – aggiunge -, siete proprio pazzi. La felicità coniugale è di gran lunga più importante di qualsiasi altra cosa nel garantire il vostro benessere»: lo prova anche la scienza, che negli ultimi anni ha dimostrato come “il successo mondano è transitorio, mentre è sui legami affettivi che fondiamo le nostre certezze”.

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Suocera si diventa

Un corso educativo per suoceri: è la proposta della curia udinese, che ha organizzato «un vero e proprio corso per educare le suocere a non fare le “suocere”».

Consapevoli che tre matrimoni su dieci (ma, in certe zone, addirittura il 50%) naufraga anche a causa di interferenze che provengono dalle famiglie d’origine dei coniugi, l’arcidiocesi ha deciso di proporre, in collaborazione con tre psicologhe, alcuni incontri su temi per niente scontati: “E vissero felici e contenti. Relazioni familiari tra illusioni e realtà”, “A pranzo con i miei. Storie di ordinaria amministrazione”, “Mi tieni il bambino? La solidarietà tra generazioni”.

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Vivere di rendita

Sono passati quindici giorni, e già non si sente più parlare di Win for life, la nuova lotteria istantanea che promette non un premio milionario, ma una rendita di 4000 euro mensili per vent’anni.

Una prospettiva interessante che però ha delle controindicazioni. Tecniche, innanzitutto: come segnala in un articolo l’agenzia Zeusnews, le probabilità di vincere non sono affatto elevate, e poi la ripetizione delle estrazioni a ritmo orario rischia di provocare dipendenza.
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La grande sfida dell’accoglienza

La Stampa con un servizio alza il velo su una pratica inquietante: a Torino «almeno quattro future mamme sottoposte nell’ultimo anno a fecondazione assistita hanno deciso di selezionare i loro feti, facendo venire al mondo soltanto due dei figli di una gravidanza trigemellare. È successo al Sant’Anna, l’ospedale torinese delle mamme e dei bambini, ma probabilmente è quanto accade anche altrove».

Normalmente nell’ambito della fecondazione assistita è previsto l’impianto di tre embrioni nell’utero della donna, in modo da garantire al concepimento maggiori margini di riuscita. Le percentuali di successo, spiega La Stampa, si posizionano tra il 22 e il 35%, e in alcuni di questi casi la riuscita può essere anche superiore alle aspettative: due, o addirittura tutti e tre gli embrioni possono svilupparsi, portando appunto a un parto gemellare o trigemino.
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La grande sfida dell'accoglienza

La Stampa con un servizio alza il velo su una pratica inquietante: a Torino «almeno quattro future mamme sottoposte nell’ultimo anno a fecondazione assistita hanno deciso di selezionare i loro feti, facendo venire al mondo soltanto due dei figli di una gravidanza trigemellare. È successo al Sant’Anna, l’ospedale torinese delle mamme e dei bambini, ma probabilmente è quanto accade anche altrove».

Normalmente nell’ambito della fecondazione assistita è previsto l’impianto di tre embrioni nell’utero della donna, in modo da garantire al concepimento maggiori margini di riuscita. Le percentuali di successo, spiega La Stampa, si posizionano tra il 22 e il 35%, e in alcuni di questi casi la riuscita può essere anche superiore alle aspettative: due, o addirittura tutti e tre gli embrioni possono svilupparsi, portando appunto a un parto gemellare o trigemino.
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Un adulto per esempio

Nei giorni scorsi Nomisma ha presentato uno studio sulle abitudini di gioco dei ragazzi tra i 16 e i 19 anni.

Dalla statistica sono emerse informazioni interessanti, note e meno note: per esempio si è scoperto che i ragazzi in media spendono 32 euro al mese per Gratta e vinci, Superenalotto e simili; un quarto degli interpellati mente ai genitori sulle abitudini legate al gioco; il 5% è a rischio-dipendenza.
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