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Oltre i luoghi comuni
L’ultima Fiera internazionale del turismo, a Milano, oltre a vedere un record di partecipazioni (130 paesi presenti con un loro stand, che si aggiungono agli spazi riservati alle regioni italiane), ha posto l’attenzione su una interessante tendenza: in un’epoca di crisi di valori (economici e spirituali), il vacanziero sceglie il turismo religioso.
«I luoghi delle religioni – riflette il Giornale – saranno le nuove mete turistiche, gli “itinera” spirituali evolvono dalla tradizione alla modernità e coinvolgeranno, nei prossimi mesi, oltre 300 milioni di persone nel mondo», dando vita a un giro d’affari enorme: stando ai dati del Wto-World Tourism Organization, le “forme di turismo motivazionale fondate su valori” spostano 18 miliardi di dollari.
Meditazione sul nulla
La meditazione, però, sì. Ieri abbiamo parlato della disavventura capitata a una incauta insegnante inglese, Olive Jones, licenziata in tronco per una proposta indecente a una sua allieva: pregare per la sua malattia.
La coerenza, a nord della Manica, non è più quella di una volta se, a fronte di questa vicenda, nel Kent due scuole hanno deciso di proporre ai propri studenti un corso di meditazione.
Benvenuti in paradiso
Le dispute sul paradiso, finora, riguardavano le religioni, i guru, i teologi, al massimo qualche pensoso letterato. I dibattiti riguardavano questioni annose (chi ci entrerà?) e temi concreti (ci annoieremo?), a volte utili, in altri casi oziosi, ma comunque frutto di un’esigenza personale, intima, diretta: capire.
Che a contendersi il paradiso fossero due aziende e non due religioni, però, non era ancora accaduto: a colmare la poco significativa mancanza sono state la Lavazza e la Nespresso, aziende concentrate nello stesso settore merceologico (il caffè) e quindi direttamente concorrenti.
La forza della preghiera
Un sito internet, segnala il Magazine del Corriere, offre un supporto elettronico alla preghiera: «grazie a un comodo sistema text-to-speech (che converte, cioè, il testo in voce), un computer dice le preghiere al posto del fedele smemorato o troppo impegnato per ricordarsi di adempiere a questo dovere».
Il servizio, bontà dei gestori, «è disponibile per le diverse religioni», e ha un costo abbordabile: 4 dollari e 95 per un mese di preghiere.
Figurine mancanti
Un sito Internet, Reporter.it, parla delle comunità religiose presenti a Firenze: un bel numero di realtà innervano il capoluogo toscano, tanto che, scrivono in un’inchiesta Francesca Puliti e Roberta Salvucci,
L’area fiorentina è un po’ una “Babele delle religioni”: ospita la comunità ebraica, quella musulmana, quella valdese, la Chiesa Ortodossa Russa e quella Rumena. Poi ci sono i Metodisti e i Battisti, ma anche i Testimoni di Geova e gli Hare Krishna. La comunità musulmana è talmente cresciuta che per entrare in moschea si fanno i turni.
Va premesso che Firenze non è la città che conta il maggior numero di realtà religiose: anche lasciando perdere Roma, in testa per intuibili motivi, c’è quantomeno Trieste – imbattibile nel rapporto tra numero di abitanti e numero di denominazioni -, e anche Torino non scherza.
La cosa che stupisce, nell’articolo del Reporter, è un’assenza quantomeno sorprendente: nessun accenno alle chiese evangeliche di area non storica. E dire che in pieno centro, in via della Vigna Vecchia, ha la sua sede una chiesa “dei fratelli” presente in città già nell’Ottocento, storico luogo di incontro dei pionieri del movimento.
Non ci saremmo stupiti se avessimo trovato un elenco sommario in qualche articolo che cita en passant la varietà di gruppi religiosi in quel di Firenze. Ma qui l’articolo è incentrato proprio sul tema.
Sovviene il commento Umberto Eco, che nello spiegare “Come si fa una tesi di laurea”, raccomandava di fare un “lavoro serio”:
Si può fare in modo serio anche una raccolta di figurine: basta fissare l’argomento della raccolta, i criteri di catalogazione, i limiti storici della raccolta. Se si decide di non risalire indietro oltre il 1960, benissimo, purché dal ’60 a oggi le figurine ci siano tutte.
Qui, a quanto pare, qualche figurina decisamente manca, e la catalogazione non è delle più lineari: non ci sono varie chiese di Firenze, ma compare la comunità Hare Krishna della Val di Pesa; mentre, sempre in Val di Pesa, non viene segnalato il comprensorio di Poggio Ubertini.
E dire che sarebbe bastato consultare un banale elenco…