Archivi Blog
Piccoli regali quotidiani
Era un periodo nero per Neil Pasricha: a trent’anni, improvvisamente, si trovava ad affrontare un divorzio, vivere problemi sul posto di lavoro, scoprire un amico seriamente malato.
Le disgrazie non vengono mai da sole, e sembravano addensarsi sulla sua testa con una intensità pericolosa. E poi si sa: i fatti condizionano la nostra percezione, e rischiano di portarci in un circolo vizioso di pessimismo e autocommiserazione.
Leggi il resto di questa voce
Presenze luminose
“Turisti senza bon ton“: di questo si lamentano i sindaci delle località turistiche, dalle città d’arte alle stazioni balneari. I primi cittadini, interpellati da un periodico, si rammaricano per l’abbigliamento succinto dei visitatori, gli schiamazzi notturni, l’abuso di alcol, e un senso di libertà che sfiora la mancanza di rispetto per i residenti (e, probabilmente, per gli altri villeggianti).
La storia si ripete ogni anno, e riguarda allo stesso modo gli stranieri in Italia e gli italiani all’estero: l’assenza di obblighi lavorativi (e, talora, familiari), la lontananza dalle abitudini e dalla consuetudine dei gesti quotidiani, l’ebbrezza del viaggio e della permanenza in una località mai vista prima è una miscela entusiasmante, ma che se non viene equilibrata nel modo giusto rischia di scatenare un circolo vizioso di esagerazioni. Con rischi per la salute, per la convivenza, e anche per la dignità.
Dietro la porta
Dal mondo del calcio arriva una storia dal sapore natalizio: Edwin Van der Sar, 39 anni, portiere olandese del Manchester United, «si ferma per stare vicino alla moglie, colpita da un’emorragia cerebrale», che verserebbe in condizioni molto gravi dopo un collasso.
Di solito le notizie sulla vita privata dei calciatori non sono particolarmente edificanti in termini di moralità e solidarietà: atleti che si vantano di centinaia di conquiste, che fanno mattina in discoteca, che spendono e spandono per garantirsi una superiorità almeno estetica rispetto ai loro fan e al resto del mondo.