Archivi Blog
Il (presunto) miracolo piteco
E rieccoci. Puntuale come l’influenza, a ogni cambio di stagione arriva lo scoop epocale: «Trovato il presunto “anello mancante” tra l’uomo e la scimmia». Spiega il Corriere che si tratterebbe di una specie nuova, che «si colloca tra l’australopiteco (3,9 milioni di anni fa) e il primo ominide riconosciuto, l’homo habilis».
Lo scheletro di questo nostro ipotetico predecessore, o di questa sconosciuta specie di scimmia (permetteteci di mantenere un ragionevole dubbio sul fatto che le due cose coincidano) è stato rinvenuto in Sudafrica, «a Sterkfontein, in un sistema di grotte noto come la “Culla dell’umanità”, un sito catalogato come “Patrimonio dell’umanità” dall’Unesco. Lo scheletro, che è quasi completo nonostante abbia circa 2 milioni di anni, appartiene a un ominide che secondo gli esperti assomiglia all’Homo Habilis».
Il percorso di Eli Stone
Tra i nuovi serial tv di cui i critici televisivi hanno parlato in questi mesi, ha avuto poco spazio un telefilm la cui prima serie si è conclusa ieri, Eli Stone.
Si tratta di un serial che si poteva scoprire solo per caso – da un po’ di tempo le emittenti non brillano per la capacità di promozione delle serialità e per il rispetto degli appassionati che le seguono – ma che man mano mi ha incuriosito, e non solo per la trama.
Trasmesso da Italia Uno al martedì sera, racconta le vicende di un rampante avvocato trentacinquenne, Eli Stone appunto, socio di un autorevole studio legale di San Francisco.