Idoli e consumi

Per quanti non se ne fossero accorti nonostante la sventagliata di messaggi pubblicitari lanciati in questi giorni, siamo in tempi di Black Friday, il venerdì di forti sconti e acquisti compulsivi che negli Stati Uniti segue il Giorno del ringraziamento; e, in un mondo sempre più globalizzato, era inevitabile che il venerdì nero arrivasse anche da noi, con la sua cornice di prezzi ribassati e corse al presunto affare.

Qualche sociologo potrà spiegare come mai, negli ultimi anni, abbiano preso piede in maniera così marcata dapprima halloween e poi il black friday, mentre curiosamente manchi dal nostro calendario il Giorno del ringraziamento (tra le feste americane autunnali, l’unica con un risvolto cristiano); di certo però, come rileva Gigio Rancilio, anche il consumismo ha un suo particolare retrogusto spirituale: «nei luoghi dove si celebra il Black Friday – scrive su Avvenire – sta accadendo qualcosa di molto simile a un fenomeno religioso, che ha molti tratti in comune con le funzioni delle religioni tradizionali. Anche questo capitalismo ha un bisogno crescente di riti, liturgie, chiese, feste, processioni, canti, parole sacre, sacerdoti, comunità» e li ritrova in «un mondo liberato dal Dio biblico e ripopolato da infiniti idoli».


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Pubblicato il 24 novembre, 2018 su guida alla settimana. Aggiungi ai preferiti il collegamento . Lascia un commento.

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