(Buon)senso di giustizia
In questi ultimi tempi la tolleranza verso i mendicanti sta raggiungendo livelli di guardia: sono sempre più numerosi i sindaci che emettono ordinanze di varia intensità, accomunate dall’intenzione di allontanare i questuanti dal centro cittadino.
Il problema, si sostiene da più parti, non sono i bisognosi, ma coloro che hanno fatto dell’accattonaggio un mestiere, oltretutto lucroso, insieme a coloro che non si limitano a chiedere ma arrivano a importunare i passanti: insomma, via gli imbroglioni e gli scocciatori.
Se il problema è davvero questo, pare interessante l’esperienza che in questi ultimi mesi si è sviluppata nel quartiere Portoria di Genova grazie all’impegno di un carabiniere. Si chiama Sergio Scupola, trent’anni, ed è un appuntanto scelto; da buon carabiniere – o semplicemente da buon cittadino – non sopporta i furbi. Così, nel suo ruolo di carabiniere di quartiere ha deciso di impegnarsi per allontanare dalle strade della zona i falsi poveri, i falsi invalidi, i falsi malati. «Ha “monitorato” tutta la zona – spiega il Corriere -, ha fatto una sua mappa mentale di chi chiede l’elemosina, ha scattato fotografie, compiuto indagini e anche qualche pedinamento».
Così ha scoperto malati gravi che godevano di ottima salute, miseri senza tetto con una casa più che dignitosa, pescatori che finanziavano il loro hobby con gli oboli degli ignari passanti, e addirittura un agiato pensionato che arrivava da Savona per chiedere l’elemosina al semaforo perché “a casa non sa cosa fare”.
Per scoprire queste vicende e far cessare gli abusi non sono servite intercettazioni, l’esercito, investigatori, Ris, intimidazioni, malversazioni o aggeggi tecnologici: è bastato un carabiniere gentile e intelligente che al momento giusto ha saputo estrarre dalla fondina dell’anima l’arma del dialogo e dell’umanità. Facendo prevalere, nel suo piccolo, quella giustizia spicciola che migliora la vita di tutti i giorni.
Pubblicato il 14 agosto, 2008, in Uncategorized con tag accattonaggio, astuzia, bisognosi, carabinieri, dialogo, elemosina, falsitità, furbizia, Genova, gentilezza, giustizia, imbrogli, indagini, intelligenza, invalidità, malati, mendicanti, mestiere, ordinanze, poveri, questuanti, Sergio Scupola, sindaci. Aggiungi il permalink ai segnalibri. 3 commenti.
… non si puo’ ‘ordinare’ la buona volonta’… 😦
CON QUESTO GOVERNO DI FASCISTI IL BUON SENSO E’ L’ULTIMA COSA CHE INTERESSA,LA COSA CHE IMPORTA DI PIU E FAR VEDERE ALLE TV CHE TUTTO VA BENE,LA “REALTA’ PERCEPITA” IL RESTO A LORO NON INTERESSA.IL NOVELLO MUSSOLINI HA QUESTO POTERE PERCIO’ IL GIOCO E FATTO!D’ALTRONDE UN POPOLO CHE SI FA **** PER BEN TRE VOLTE NON MERITA DI MEGLIO.
Ennio, non importa se, secondo te, al Governo non interessa il buon senso. Deve essere importante per noi, per ognuno di noi.
È dalle singole persone che può partire un cambiamento e se tutti noi prendessimo a esempio il (buon)senso di giustizia di Scupola male non ne avremmo…