Pillole di tenerezza

Negli Stati Uniti spopolano i “Cuddle Parties”, feste a base di coccole: una dozzina di persone pagano tra i 20 e i 40 dollari per incontrarsi e scambiarsi tenerezze. Al bando la passione e le cattive intenzioni: i partecipanti desiderano dare e ricevere solo affetto.

«E’ un’idea carina ma nasconde un sistema fuorviante – spiega la sessuologa Francesca Romana Tiberi – e può avere solo un effetto placebo. Il sollievo è transitorio, un po’ come se si prendesse un ansiolitico, e una volta passato il momento ci si sente ancora più soli».

Insomma: cercare affetto puntando su formule anomale è solo una conseguenza di un approccio sbagliato ma diffuso, e gli americani – al solito – hanno semplicemente monetizzato la tendenza. Però rende bene l’idea dell’epoca disperata che stiamo vivendo.


Mendicanti d’affetto, ecco cosa siamo diventati. Abbiamo bisogno di qualcuno che ci ascolti, del calore di un abbraccio, di una spalla su cui piangere, di un sostegno su cui contare.

Abbiamo bisogno di amicizia, di dolcezza, di amore ma ci sembra sconveniente dirlo. E, oltretutto, non sappiamo nemmeno più dove cercare, in una società dove il sesso è paradigma e tutto viene interpretato nell’ottica di una avance, di un desiderio represso, di un secondo fine.

Di fronte a modelli di comportamento come quelli di tronisti e veline, sbandierati dai periodici più popolari, parlare di affetto suona quasi penoso: il rapporto di coppia è performance, prestazione, saggio atletico, e dura il tempo necessario a esibire le proprie qualità, senza coinvolgimenti secondari. Tutto comincia e finisce lì, nell’anonimato di un impulso da consumare senza farsi (e fare) troppe domande.

I Cuddle Parties sul piano logico non fanno una grinza: se può esistere una relazione di una notte, potrà esistere anche l’affetto di una sera, senza implicazioni e senza conseguenze.

La proposta, in fondo, si limita a completare il menù di quel fast food emotivo che sta diventando la vita sociale all’alba del terzo millennio: ci nutriamo poco, male, di corsa, senza limiti, quando ci pare.

Sappiamo che non basta per vivere bene, ma il sistema è così comodo e soddisfacente che tentiamo di ignorare dove ci sta portando una dieta simile.

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Pubblicato il 2 settembre, 2009, in Uncategorized con tag , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , . Aggiungi il permalink ai segnalibri. 2 commenti.

  1. Sono perfettamente d’accordo con te.
    Che tristezza, altro che tenerezza!

  2. Bel pezzo, davvero. Eccellente.

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